Acerbi: "Ripartire sì, ma alle giuste condizioni. Non è calcio senza contatto"

Il difensore della Lazio: "Spero che questa epidemia finisca prima possibile, per poi ripartire normalmente l'anno prossimo, magari non ad agosto ma a fine settembre"
Acerbi: "Ripartire sì, ma alle giuste condizioni. Non è calcio senza contatto"© Getty Images

ROMA - "Non credo che si possa tornare in campo senza contatti fisici, altrimenti non sarebbe calcio. Va bene giocare senza spettatori, vanno bene tutti i controlli. Ma senza contatti, senza contrasti, non è possibile. A queste condizioni non ci penso nemmeno a ricominciare". Francesco Acerbi, difensore della nazionale e della Lazio, così si è espresso a Radio anch'io sport (Rai Radio 1) a proposito della possibile ripresa della Serie A. Acerbi è parso scettico anche sull'ipotesi di svolgere il torneo nell'anno solare: "Sono supposizioni, secondo me è un po' difficile. C'è l'Europeo. Io spero che questa epidemia finisca prima possibile, per poi ripartire normalmente l'anno prossimo, magari non ad agosto ma a fine settembre, giocando a Natale. Però io rispetterei la tradizione. Non sfalsarei troppo le date di inizio e fine". Bocciata da Acerbi, consigliere dell'Assocalciatori, la possibilità di disputare le partite che mancano rispettando un rigido isolamento, con un ritiro di un paio di mesi: "Non credo sia possibile un ritiro di due-tre mesi. Non penso di correre rischi muovendomi tra casa ed il luogo di allenamento se prendo tutte le precauzioni, indossando mascherina, guanti e quant'altro". "L'augurio di tutti è ripartire, ma il problema è che non si rema tutti dalla stessa parte - ha aggiunto - Noi vogliamo giocare, ma con la massima sicurezza". Infine una battuta sulla sua squadra: "La Lazio è assolutamente da scudetto, ha vinto tante partite ed anche nei momenti di difficoltà non si è mai disunita. Se il campionato riparte penso che la mentalità resterà la stessa fino alla fine".

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