Lazio per il riscatto, ma serve Inzaghi

La squadra aspetta il ritorno in panchina del tecnico che spera nell'ultimo tampone anti-Covid. Lunedì c'è il Milan

ROMA - Un fine settimana nevralgico: prima il tampone che oggi potrebbe dargli il via libera per tornare in libertà dal Covid e riprendersi la panchina. Poi lunedì sera il Milan dell’ex laziale e suo predecessore Stefano Pioli per riprendere i giri Champions dopo il ko di Napoli. Infine, da martedì per Simone Inzaghi ogni giorno è buono per mettere la firma sul contratto che lo legherà alla Lazio ancora per tre stagioni fino al 2024. Quella che sembrava fin da gennaio una formalità e che anche lo stesso ds biancoceleste Igli Tare prima della sfida di Napoli aveva dato ormai per fatto: «Abbiamo già detto e ridetto questa cosa, quando Inzaghi rientra penso che arriverà la firma sul rinnovo di contratto».

Napoli, esame Champions bucato

Anche se quel «penso» non è una certezza ma un condizionale obbligato, visti i precedenti tra il tecnico e Claudio Lotito ogni volta che si è trattato di rinnovare. E anche di quelli recenti tra le due parti quando si era trattato di fare ognuno un passo verso l’altro sui cosiddetti “dettagli”. E pensare che i due si erano finalmente messi d’accordo ma poi è arrivato il Covid e addio firma. La priorità per la Lazio in questo momento è però quella di riprendere i giri sul ritmo Champions che si è interrotto a Napoli contro la squadra di Gattuso dopo ben cinque vittorie consecutive. Il vice di Inzaghi, Massimiliano Farris, l’aveva definita la «prova di maturità». Un test che i biancocelesti hanno senz’altro bucato, se non altro nel risultato. 

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