Midtjylland-Lazio 5-1: Sarri travolto in Danimarca

Dopo il vittorioso esordio contro il Feyenoord i biancocelesti rimediano una figuraccia nella seconda giornata del Gruppo F di Europa League: inutile l'acuto di Milinkovic-Savic
Midtjylland-Lazio 5-1: Sarri travolto in Danimarca© EPA

HERNING (DANIMARCA) - Nuova Lazio, vecchi vizi. Rinnovata sul mercato e partita con il piede giusto in Europa League, dopo il successo contro il Feyenoord al debutto nel Gruppo F (seguito poi da quello contro il Verona) la squadra di Maurizio Sarri 'stecca' in Danimarca, dove viene travolta (5-1) dal Midtjylland che è ottavo nel suo campionato. Ennesima prova di maurità fallita per i biancocelesti, che non vincono due gare di fila nelle competizioni europee dal novembre 2018 e nelle ultime 14 partite giocate fuori dall'Italia hanno vinto solamente una volta (4 pareggi e ora 9 ko). Troppo leziosi in attacco e svagati in difesa, Immobile e compagni rimediano una pesante figuraccia sul prato della MCH Arena di Herning e vengono così raggiunti in classifica dai danesi e dallo stesso Feyenoord, capace di travolgere lo Sturm Graz nell'altro match di un girone equilibratissimo, che vede ora tutte e quattro le squadre a quota 3 punti.

Midtjylland-Lazio 5-1: statistiche e tabellino

Sarri fa turnover

Sarri ne cambia otto rispetto al match di campionato vinto con il Verona e ripropone nove undicesimi della squadra vittoriosa all'esordio europeo contro il Feyenoord, con due novità a sinistra dove c'è Radu come terzino dietro a Pedro che prende il posto di Zaccagni (ai box come l'altro infortunato Lazzari). Inamovibili Provedel tra i pali e Immobile nel tridente, a centrocampo insieme a Cataldi e Luis Alberto trova di nuovo spazio il 'bomber di coppa' Vecino, mentre in difesa tocca al giovane ex madridista Gila far coppia con Romagnoli. Sull'altro fronte un 4-3-3 speculare a quello biancoceleste per i danesi allenati dallo spagnolo Albert Capellas, che in attacco recupera Dreyer e lo schiera come esterno destro.

Improvviso black-out

Palleggio e aggressione nella trequarti avversaria sono le armi con cui la Lazio prende subito in mano la partita, con un predominio territoriale e di possesso palla che tiene sì il Midtjylland lontano dalla porta di Provedel ma non frutta occasioni da rete. Mancano determinazione e l'idea giusta negli ultimi 25 metri, mentre i danesi reggono l'urto e al primo affondo passano: destro sulla traversa di Isaksen, la palla resta nell'area biancoceleste e arriva sui piedi di Paulinho che di sinistro infila Provedel (26'). I biancocelesti accusano il colpo e dopo quattro minuti incassano ancora: sull'esterno filtrante di Dreyer scivola nel cuore dell'area Gila e Hysaj si perde Kaba, che ringrazia e fa 2-0. Cinque minuti di black-out per la squadra di Sarri, che con Pedro prova a ribellarsi alla nuova inerzia del match: l'esterno spagnolo, momentaneamente spostatosi a destra, rientra sul sinistro e chiama agli straordinari il portiere Lossl (36'). Il Midtjylland resta però pericoloso e prima del riposo spaventa ancora Provedel con Evander, che sfiora la traversa con il destro a giro (41').

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Tracollo biancoceleste

Si va al riposo con la Lazio sotto di due reti e al rientro in campo non ci sono novità, come non cambia il copione di una serata da dimenticare per i biancocelesti: Luis Alberto colpisce il palo sfiorando il gol olimpico direttamente dalla bandierina e sulla ripartenza dei danesi Isaksen va giù in area dopo una leggera trattenuta di Cataldi: per l'arbitro è rigore e dal dischetto Evander spiazza Provedel siglando il 3-0 (52'). Sarri decide finalmente di intervenire e prova a dare la scossa ai suoi con un triplo cambio: fuori Pedro, Radu e Vecino che lasciano il posto a Cancellieri, Marusic e Milinkovic. Ed è proprio il 'Sergente' a risvegliare per un attimo le sue truppe, accorciando subito le distanze con un destro dal limite che sorprende Lossl (57'), poi ammonito qualche minuto dopo per perdita di tempo. Charles e Pione Sisto sono le prime mosse di Capellas (fuori Martinez e Dreyer) che non ha nemmeno il tempo di preoccuparsi, perché ancora Isaksen viene steso in area da Marusic (ingannato dalla stessa finta che era stata fatale a Cataldi) e cala poi il poker in tap-in sul secondo rigore concesso ai danesi, stavolta respinto da Provedel a Evander (67'). Entra anche Marcos Aurelio per Cataldi ma la Lazio ha ormai perso la testa: prima Romagnoli rischia il rosso per una brutta entrata sull'imprendibile Isaksen e poi arriva il 5-1 firmato da Sviatchenko, lasciato libero di colpire sul secondo palo sul cross pennellato dalla trequarti da Evander (72'). Sarri concede allora spazio anche al baby Romero in un finale in cui la Lazio cerca almeno di ritrovare l'orgoglio, con Felipe Anderson, Cancellieri, il giovane argentino e Marcos Antonio che non riescono però a rendere meno pesante il conto prima del rientro in Italia, dove Sarri cercherà di rianimare la squadra in vista della trasferta di Cremona.

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