Lotito e il capo degli arbitri Trentalange sorpresi a colloquio dopo il caso Milinkovic

Il giallo rimediato dal serbo lo terrà out nel derby con la Roma: il fallo incriminato scatena le polemiche in casa biancoceleste
Lotito e il capo degli arbitri Trentalange sorpresi a colloquio dopo il caso Milinkovic

ROMA - Un cartellino giallo che gli farà saltare il derby con la Roma. Si è concretizzato il timore dei tifosi della Lazio: nella gara contro la Salernitana Sergej Milinkovic-Savic ha rimediato, da diffidato, quell'ammonizione che lo terrà lontano dalla gara contro i giallorossi, in programma alla prossima giornata. Del resto la scelta del tecnico Sarri di tenere inizialmente in panchina il serbo la dice lunga su quanto l'allenatore della Lazio temesse l'eventualità: piani andati in fumo al momento del pareggio dell'ex Candreva che ha convinto Sarri, nell'intento di raddrizzare la partita, a inserire Milinkovic al posto di Luis Alberto. E così al danno si è aggiunta la beffa: non solo l'avvicendamento non è servito (la Salernitana ha poi vinto 3-1), ma il serbo ha anche rimediato la tanto temuta sanzione. Che, ovviamente ha destato numerose polemiche a Roma, sponda biancoceleste, dove si sostiene che il contatto, fortuito, non fosse assolutamente da sanzionare. "L'ammonizione di Milinkovic? Lasciamo stare, parliamo d'altro..". Così Claudio Lotito, mentre usciva dal Consiglio della Federcalcio, rispondendo alla domanda di cosa pensasse del discusso giallo che costerà al giocatore la squalifica per il derby. Poi, prima di andare via, Lotito si è intrattenuto brevemente a parlare con il presidente dell'AIA, Alfredo Trentalange. E probabilmente, tra gli argomenti trattati, si può ipotizzare che una o più battute saranno state dedicate al "caso Milinkovic"

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