Torna il campionato con un impegno importante per la Juventus, che dovrà affrontare la Lazio di Maurizio Sarri. Anche se si tratta di due squadre che lottano per obiettivi diversi (scudetto per i bianconeri, qualificazione in Europa per i biancocelesti), vista la differenza di qualità delle rose e di budget, la partita non dovrà essere sottovalutata dai padroni di casa, dato che comunque c’è talento anche nell’undici capitolino.
Dal punto di vista tattico Sarri, così come a Londra e a Torino, anche a Roma si è adattato ai giocatori a disposizione. Pur non derogando ad alcuni principi del suo credo, quale ad esempio la ricerca del controllo della partita tramite il possesso (53,8% di media quest’anno) la sua Lazio è squadra più verticale, come dimostrano i dati relativi al tempo medio per sequenza offensiva (il nono della Serie A con 10”78.) e quello che riguarda il numero di passaggi per azione d’attacco (anch’esso il nono del campionato con 4,03).
Lazio, costruzione dal basso e poco pressing
L’undici di Sarri è sempre una squadra che costruisce dal basso (Provedel lancia lungo solo il 31% delle volte, a fronte di una media del 48,45% del resto della Serie A) per attirare la prima pressione avversaria e cercare poi di risalire il campo tramite le giocate di uscita dal pressing e la ricerca della profondità. Se questo è già un cambiamento rispetto ad altre squadre di Sarri, ancor più particolari sono i dati relativi al pressing. La Lazio non ama pressare in avanti (l’indice Ppda è alto, a 13,99) e, quando decide di farlo, non è efficace: la Build-up Disruption (metrica che quantifica appunto l’efficacia dell’azione di pressing di una squadra sul possesso dell’altra) è negativa: -1.88%.