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ROMA - Per riempire l’Olimpico non sono bastati gli appelli di Maurizio Sarri e nemmeno il fatto che Lazio-Feyenoord sia una gara decisiva per il cammino in Champions dei biancocelesti. La gara di questa sera sarà per pochi intimi sugli spalti perché, a fronte di una campagna abbonamenti per la competizione andata bene (21.280 le tessere staccate), sono stati appena 10mila i biglietti acquistati dai tifosi in vendita libera. La speranza, piuttosto vana, del club è di arrivare entro stasera a 40mila (rispetto i 31mila attuali), ma è tutt’altro che scontato vista una politica dei prezzi voluta dal presidente Lotito che si sta scontrando con le tasche dei tifosi laziali. Basti pensare anche come neanche il ritorno in Champions contro l’Atletico Madrid sia bastato a far registrare un sold out (gli spettatori furono 50mila). Per questo ieri Sarri in conferenza ha detto: «Quanti sono sono, spero facciano l’inferno».
Le parole di Slot
Insomma, pochi ma buoni è la speranza del tecnico biancoceleste che comunque avrà uno stadio interamente dalla sua parte visto il divieto di trasferta imposto ai tifosi olandesi (lo stesso era successo per quelli capitolini a Rotterdam), per una decisione figlia dei recenti scontri tra le due tifoserie. Così, però, è stato bypassato il problema di ordine pubblico visto che le forze dell’ordine impiegate all’interno e all’esterno dell’impianto dovranno preoccuparsi dei soli fan biancocelesti. Un tema, quello del pubblico, affrontato anche dal tecnico del Feyenoord, Arne Slot. «È vero, lo stadio non sarà pieno, ma loro hanno avuto più giorni di tempo per preparare la partita - il commento dell’allenatore avversario -. Noi poi siamo una delle squadre più aggressive d'Europa, tant'è che sia contro la Lazio che contro la Roma abbiamo vinto in casa e perso fuori». La speranza, stavolta, è di ribadire anche il 3-1 di Rotterdam e in questo la sua parte la giocherà anche l'Olimpico che, anche se pieno solo a metà, potrà almeno fare l'inferno come chiesto da Sarri.