Sarri diventa Allegri: il riscatto Lazio grazie al corto muso

Per l'ex allenatore della Juventus un significativo 70% di successi "col musetto davanti"

Maurizio Sarri fa spazio al corto muso. Più per necessità che per inedita filosofia. Questa è la Lazio più lontana dal suo credo: lanci lunghi, gestione del vantaggio, vittorie al millimetro pure con qualche sofferenza. Una squadra efficace e meno pirotecnica, con un significativo 70% di successi più di stampo allegriano che di iniziale dogma sarrista. Nelle 10 vittorie stagionali della Lazio si contano 7 risultati conquistati con un solo gol di scarto, quanto basta ad assicurarsi il bottino pieno. Per ben 4 volte tra campionato, Champions e Coppa Italia, i biancocelesti l’hanno spuntata grazie a un salvifico 1-0, probabilmente più frutto di una carenza offensiva rispetto a un repentino cambio di mentalità. Un compromesso, visto il periodo d’appannamento, che non può che andar bene a una Lazio comunque in via di guarigione.

La situazione

O almeno così fa credere il terzetto di vittorie in una settimana: «Anche se io sono tre anni che sono a Roma e tre anni che la Lazio è sempre in crisi», è stato il commento polemico di Sarri martedì sera. Ma in cuor suo sa che non basta, Verona diventa un altro crocevia per avvicinarsi ulteriormente al quarto posto: per questo gli scontri diretti in programma per le concorrenti aumentano il peso specifico della sfida di sabato al Bentegodi.

Spera di recuperare i pezzi pregiati: è previsto il rientro di Zaccagni, Casale e Luis Alberto, con priorità alta agli ultimi due vedendo l’emergenza di centrali difensivi e la qualità ridotta a centrocampo. Orfano ancora di Vecino, in castigo da lunedì per decisione societaria e non ancora reintegrato: oggi è previsto un nuovo confronto interno, Sarri è pronto a riaccoglierlo.

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