Nuova esperienza in Serie A per Marco Giampaolo. Il tecnico ex Milan torna ad allenare a due anni di distanza dall'ultima volta: lo fa sulla panchina del Lecce, dopo che il club pugliese ha deciso di interrompere il rapporto con Luca Gotti. Giampaolo arriva sulla panchina giallorossa ereditando la squadra al terzultimo posto con 9 punti, solo a +1 rispetto ai fanalini di coda Venezia e Monza. Il neo allenatore del Lecce si è già presentato in conferenza stampa.
Lecce, Giampaolo e il ritorno in panchina
Così Giampaolo in sala stampa, esordendo in merito al suo ritorno dopo 24 mesi dall'ultima esperienza alla Sampdoria: "Due anni sono molti, ma dopo un'iniziale pausa ho ricominciato a lavorare. Il lavoro è anche dal punto di vista mentale, simulare di stare in campo. Nell'ultimo anno ho lavorato in smart working: il Lecce non l'ho visto dal vivo ma l'ho osservato in tv. In questi ultimi giorni l'ho guardato dettagliatamente, ma i calciatori vanno allenati prima di poterli giudicare. Prima di rispondere sui singoli devo entrare nell'ambiente, ma ho visto grande entusiasmo. Rebic? L'ho allenato per poco, in un contesto tattico in cui le sue caratteristiche non venivano esaltate: ma lo ritrovo volentieri, ricordo un ragazzo con grande determinazione. Sicuramente abbiamo tanti giocatori, e le gare si giocano in 16: serve fare uno step dal punto di vista mentale".
"Il calcio è cambiato". E sulla lotta salvezza...
Su come si è trasformato il calcio: "Sicuramente è cambiato. Prima ci si preoccupava di occupare gli spazi, oggi invece si gioca uomo su uomo. Non esistono più i sistemi: si attacca in un modo e si difende in un altro. Bisogna stare al passo con i tanti cambiamenti". Sulla sua esperienza al Lecce che sta cominciando: "Per me rappresenta una grande opportunità. Penso che i calciatori in rosa abbiano le caratteristiche per poter esprimere in campo la mia idea. Avevo proposte anche dall'estero, ma lì c'era un sapore economico e non tecnico. Corvino mi ha parlato di Lecce come città e mi ha chiesto di lavorare".
Sull'obiettivo che si pone: "Voglio giocare a calcio: se ho più possesso palla, vuol dire che ho la sfera più degli avversari. Credo che nel gruppo ci siano qualità tecniche". Infine in merito alla lotta salvezza: "Bisognerà lottare fino all'ultima gara. Dovrò conoscere dettagliatamente i calciatori e poi capire in quale direzione andare: ad ora abbiamo 7 assenti causa nazionali".