Milan, adesso la società farà "piazza pulita"

Ammesso e non concesso che uno dei pochissimi punti fermi dei rossoneri del futuro sarà comunque Clarence Seedorf, sul quale è stato fatto un investimento che prescindeva dai risultati immediati, è avvilente il quadro che emerge da una lucida valutazione del parco giocatori
MADRID - Ammesso e non concesso che uno dei pochissimi punti fermi del prossimo Milan sarà comunque Clarence Seedorf, sul quale è stato fatto un investimento che prescindeva dai risultati immediati, è avvilente il quadro che emerge da una lucida valutazione del parco giocatori. Quella attuale, ma soprattutto quella che a luglio dovrà ripartire verso nuovi orizzonti, molto probabilmente senza impergni europei, ma anche con una serie di punti interrogativi ai quali la società dovrà in qualche modo dare delle risposte. Il primo, che è poi anche il più importante, è il seguente: come rafforzare una squadra sapendo che per ripianare il bilancio bisognerà vendere tanto e comprare poco?

L’ORGANICO - Senza impegni infrasettimanali, il Milan 2014-14 dovrà avere una rosa di non più di 25 giocatori, compresi i tre portieri. Significherebbe comunque avere più di un’opzione per ogni ruolo, ma significherà soprattutto una drastica riduzione del gruppo attuale, che è composto di 30 unità (quattro i portieri) più Matri che è alla Fiorentina in prestito secco. Cinque uomini in meno non sembrano tantissimi, ma in realtà rappresentano il 15% dell’organico.

BYE BYE - Tra i sicuri partenti, ci sono quelli a fine contratto, quelli di cui si può fare serenamente a meno e quelli che sarebbero solo un peso visti i ridotti impegni della prossima stagione. In più c’è Balotelli, di cui si parla nel dettaglio nella pagina seguente. E’ il simbolo del ridimensionamento: tecnico, economico, strategico. Come lui, anche Mexes, Essien, Robinho, Muntari ed Emanuelson (per quanto sull’olandese potrebbe pesare il bruon rapporto con Seedorf) non hanno più a da dire e da dare in un gruppo che dovrà ripartire da zero. Non sarà facile trovare loro una sistemazione, visto il peso degli ingaggi e degli anni: ma in qualche modo, si dovrà fare piazza pulita. Coppola, quarto portiere, smetterà; Saponara andrà a fare esperienza, visto che la sua stagione è ingiudicabile; Silvestre, Zaccardo e Birsa non sono elementi da cui ripartire. E poi c’è Matri, emblema di una stagione, anche sotto l’aspetto del mercato, da dimenticare. Investimento pesante, deprezzamento inesorabile.

SOSPESI - Nutrito anche il gruppo di coloro che si giocheranno le loro chance in questi due mesi scarsi di campionato. Situazioni diverse, in questo caso: si va da Amelia, che vuole capire che accadrà nel settore portieri, a Constant del quale non si hanno più notizie, in pratica. C’è invece chi è legato al riscatto: Rami e Taarabt, se il milan li vuole tenere, dovrà sborsare circa 12 milioni di euro. I due hanno fatto cose buone, ma anche loro sono clamorosamente crollati a Madrid, il primo più del secondo. Fossero tutti rossoneri, potrebbero anche rimanere: ma in assenza di tanti soldi, sarà ritenuto opportuno puntare su di loro? Discorso diverso per De Sciglio: cresciuto nel vivaio, ammirato da Ancelotti, può rappresentare in caso di cessione il vero tesoretto a livello di bilancio, più ancora di Balotwelli. Ma può il Milan privarsi del suo giovane più promettente? Abate da un paio di stagioni sta cercando un ingaggio importante, visto che sarà forse l’ultimo della sua stagione. Restare, invece, significherebbe guadagnare il 20% in meno, in virtù degli accordi firmati in caso di mancata qualificazione in Europa. E alloras il discorso finisce per asllargarasi anche a Kakà: lui, che ha già rinunicato al 50% dei suoi compensi, pur di arrivare al milan, sarà disposto a perdere un altro 20%? Forse sì, ma è tutto da verificare. Leggi l'articolo completo su

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