Calciomercato Milan, per la squadra del futuro si decide in un mese

Viaggio nella crisi rossonera. Nessuno tra i protagonisti di oggi ha la certezza di rimanere
MILANO - Nessuno si senta al sicuro. Perché se mediaticamente è legittimo, in questo momento, accentrare tutte le attenzioni sul futuro di Seedorf, anche dal momento che è oggettivamente colui che rischia di più, venti più o meno di guerra si addensano anche sugli altri due protagonisti della vita rossonera, vale a dire Adriano Galliani e Barbara Berlusconi.

IL RITARDO - Ormai da Milanello escono anche gli spifferi. Così, un nanosecondo dopo che era successo,anche i muri erano a conoscenza del ritardo di Seedorf. Cinque minuti rispetto all’orario prefissato (le 14),ma sufficienti per segnare un’altra tacca sulla linea della sua presunta inaffidabilità.La mattinata,Seedorf l’aveva trascorsa in compagnia della sua manager, l’avvocatessa Deborah Martin, in via Solferino, sede storica del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport, impegnati in una visita già programmata. Ed ecco il motivo del ritardo a Milanello. Ma le sorprese non sono finite qui:perché poi la squadra è rimasta per tutta la durata dell’allenamento in palestra. E questa è certamente un’altra novità tutta di Seedorf, che probabilmente non tutti i calciatori hanno condiviso. Oggi, invece, il programma sarà rivoluzionato: allenamento al mattino e si tratta in pratica della prima volta che questo accade.L’olandese, come si sa, predilige l’allenamento pomeridiano. Ma oggi a Milanello ci saranno i tecnici delle giovanili rossonere ad assistere al lavoro di Clarence, poi ci sarà il pranzo tutti assieme e quindi un incontro strategico. Al Milan si cerca da un paio di anni di rendere il più possibile omogeneo il lavoro della prima squadra con quello delle giovanili. Seedorf si troverà così a tu per tu anche con Pippo Inzaghi,da più parti indicato come il suo più probabile successore.

IL CDA - In questo momento tutte le attenzioni sono su Seedorf. Ma non si può dimenticare che ad aprile, il 16 o il 23, ci sarà il Consiglio di Amministrazione. E visti i risultati, non potrà che esserci maretta anche in quell’occasione. In teoria, le decisioni prese lo scorso dicembre, con le nuove nomine e la divisione dei compiti, sembrano adatte per mantenere la tregua siglata allora. Tant’è vero che non arrivano segnali di guerra.Ma è anche vero che al momento è congelata, non cancellata, l’idea di un profondo rinnovamento di molte cariche societarie. C’è sempre in ballo la scelta del direttore sportivo, ma la rivoluzione di Barbara avrebbe dovuto portare anche un nuovo direttore generale e altre novità in organico. Ed è anche quello che hanno chiesto i tifosi in diverse occasioni.

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