Milan, Kakà e Balotelli sono in missione Europa

Il brasiliano è il vero trascinatore, l’azzurro deve tornare a esserlo anche perché la Champions è alle porte. Ricky sempre più leader: 6 i gol segnati, tutti pesanti. Mario finora ha faticato, anche se è riuscito a realizzare 9 reti
MILANO - C’è chi ha trascinato il Milan per anni e chi per pochi mesi. C’è chi ha segnato 101 gol in rossonero, alcuni dei quali hanno fruttato un Pallone d’Oro, ma anche una Champions League e un Mondiale per club; chi 21, molti dei quali determinanti per ottenere un insperato terzo posto in rimonta. C’è chi è una certezza come Ricardo Kakà e chi dovrebbe finalmente diventarla come Mario Balotelli .

IL MAESTRO - Il Milan ha aspettato tanto in questa stagione sia il brasiliano sia l’azzurro. Il primo si è infortunato appena arrivato, si è autosospeso lo stipendio, ha lavorato sodo e in silenzio per ritrovare una condizione che meritava, probabilmente, un allenamento più intenso dopo gli anni travagliati di Madrid. Una volta recuperata la forma, Kakà ha cominciato a ingranare, facendo intravedere anche i lampi del tempo che fu. Forse non sarà più il “Bambino d’oro” di sei, sette anni fa, ma il Milan senza questo Kakà oggi sarebbe probabilmente ancora più in basso in classifica. Kakà finora ha segnato 6 gol, tutti hanno prodotto dei punti, dai pareggi con Lazio e Genoa, alle vittorie con Catania, Atalanta e soprattutto Celtic a Glasgow nella gara che sostanzialmente ha regalato ai rossoneri gli ottavi di Champions. Inseguiva i 100 gol con la maglia che l’ha reso grande e il giorno della Befana, contro i nerazzurri bergamaschi, ha raggiunto e superato l’obiettivo, scavallando così l’ostacolo che mentalmente si sarebbe potuto creare fermandosi alla cifra tonda. Invece Kakà è così, pronto a dare ancora la carica e lo farà già stasera contro una formazione mai affrontata nella sua carriera, quel Sassuolo guidato da Allegri nella stagione 2007-08. In quella stagione, mentre il tecnico spingeva gli emiliani alla vittoria del campionato di C1, Kakà si godeva la fine del suo esaltante 2007, vincendo il Mondiale per club in Giappone e tutti i titoli individuali a partire ovviamente dal Pallone d’Oro.

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