Jacobelli: disastro Milan. Juve, visto che Goetze?

Meno male che questo è calcio d’agosto e c’è tempo per recuperare perché il Milan dominato in lungo e in largo dal Bayern, non può essere il vero Milan
Bayern-Milan 3-0, che batosta

TORINO - Meno male che questo è calcio d’agosto e c’è tempo per recuperare perché il Milan dominato in lungo e in largo dal Bayern, non può essere il vero Milan. E non basterà certo Romagnoli, per il quale Galliani, prima della gara, ha affermato avere pronta un’offerta stratosferica, cioè 28 milioni di euro, traccheggiando invece su Ibrahimovic. La verità è che a questa squadra manca soprattutto l’uomo capace di accendere la luce a centrocampo: purtroppo di Pirlo ce n’è uno solo e, da quando il Milan l’ha scaricato, il buio è stato sovrano.

Va bene che la Bundesliga bussa alle porte e la squadra di Guardiola è in uno stadio molto più avanzato della preparazione rispetto ai rossoneri, ma allora, delle due l’una: o il 4 agosto non ci si misura con avversari di questo rango oppure ci si rassegna a figuracce come questa, rimediando una devastante lezione di calcio. Il primo tempo del Milan è stato orripilante: non un tiro in porta, non una manovra degna di questo nome, Bertolacci non pervenuto, Bonaventura intimorito dal centrocampo tedesco, per non dire della latitanza assoluta di Bacca e Luiz Adriano. Il palo di Hojbjerg e la traversa di Vidal hanno impedito al Bayern di chiudere la prima frazione almeno sul 3-0, dopo il tiro di Bernat deviato da Zapata che ha spiazzato Diego Lopez. Mihajlovic non ha cambiato nessuno all’inizio della ripresa, evidentemente aspettando la reazione d’orgoglio dagli undici mandati in campo nel primo tempo e letteralmente basiti di fronte agli scatenati tedeschi (Vidal, Goetze e Bernat una spanna sopra tutti). Macché. Il flipper di Guardiola ha ripreso a funzionare, incurante della fiamma avversaria iniziale e quando Goetze ha fulminato Diego Lopez firmando il raddoppio si è capito perché l’uomo che ha dato alla Germania il quarto titolo mondiale piaccia tanto alla Juve e perché Guardiola non lo voglia mollare. Al che Mihajilovic ha cambiato tutti, tranne Diego Lopez, ma non ha potuto evitare il castigo di Lewandowski, il cui capolavoro balistico è stato splendido. E per fortuna che la partita è finita con soli 8 secondi di recupero, altrimenti sarebbe arrivato il poker. Coraggio Mihajlovic, c’è molto da lavorare.

 

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