Paradosso Milan: spendere tanto, rinforzarsi poco

Con una spesa, mal contata, di circa 85 milioni di euro, il club di Berlusconi avrebbe dovuto allestire una formazione praticamente imbattibile
Paradosso Milan: spendere tanto, rinforzarsi poco© www.imagephotoagency.it

MILANO - Paradossale. Non c’è termine migliore per definire il mercato del Milan, chiuso lunedì sera senza botti e con l’ennesimo prestito gratuito: quello di Alessandro Matri alla Lazio. E il paradosso sta tutto nelle cifre, rapportate ai risultati raggiunti. Con una spesa, mal contata, di circa 85 milioni di euro, il club di Berlusconi avrebbe dovuto allestire una formazione praticamente imbattibile. E invece, se certamente ha qualcosa in più rispetto alla scorsa stagione, soprattutto (esclusivamente?) per quanto riguarda l’attacco, molto più complicato è affermare che abbia colmato il gap con le squadre che lottano per i primi posti della classifica. Un anno fa, il Milan di Inzaghi si è piazzato al decimo posto, con 52 punti all’attivo. Difficile pensare che i rossoneri oggi siano più forti di chi allora era arrivato davanti.

MAI COSI' TANTO - Uno degli aspetti più paradossali è il fatto che da quindici anni Berlusconi non apriva in questo modo il portafoglio. Forse solo nell’estate che portò in rossonero Inzaghi, Rui Costa e Pirlo si era speso di più. Ma non sembra proprio che questa volta si siano poste le basi per i trionfi che, allora, non tardarono troppo ad arrivare. Non solo, ma c’è anche un altro aspetto che stride, nel confronto con due delle principali avversarie attuali. Ed è il fatto che Roma e Inter hanno venduto in modo da azzerare, o quasi, le spese effettuate. Mentre il Milan, ha fallito l’appuntamento con le cessioni.

25 MILIONI DI ENTRATE - A fronte degli 86 spesi, il Milan, in effetti, ne ha incassati 25. Il grosso (circa 17, anche se 15 arriveranno solo fra un anno, quando il Monaco lo riscatterà), sono arrivati dalla cessione di El Shaarawy, che alla fine rimane anche il solo giocatore di una certa importanza sul quale si è riusciti a fare un po’ di cassa. Qualcosina è arrivato anche dalla fuoriuscita di Rami, di Birsa e di Saponara. Ma proprio parlando del giocatore dell’Empoli, eccoci all’ennesimo paradosso: aver lasciato andar via (seppure per 4,5 milioni di euro per la metà) quel trequartista che si è poi cercato, inutilmente, per tutto il mercato, visto che quelli in casa (Suso, Honda e Menez) non sembrano per nulla soddisfare le esigenze di Mihajlovic. Saponara proprio sabato scorso a San Siro, con l’Empoli, ha dato un’altra dimostrazione delle sue qualità. Ma al Milan aveva fallito, si dirà. Boh. Giocare in un anno e mezzo quattro partite da titolare (per un totale di 8 presenze in tutto) significa aver fallito o non aver avuto la possibilità di farsi vedere?

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