Mihajlovic: «Mancini e Stankovic gufi, ma vinco io»

«Loro dicono che il Milan è favorito? Essendo loro amico farò di tutto per fargli azzeccare il pronostico... Il derby è la partita ideale per sbloccarci»

CARNAGO (VARESE) - Derby della verità per Sinisa Mihajlovic. Il suo Milan, dopo il ko di Firenze e la stentata vittoria sull’Empoli, non può più sbagliare. «Vincere un derby dà autostima, fiducia e punti. Ma non è che ne porta sei: per questo cercheremo di prepararla con la massima serenità come tutte le partite. Siamo soltanto alla terza di campionato e c’è ancora tempo per fare tutto ma è la partita perfetta per sbloccarci e anche la partita più difficile per farlo. Dobbiamo affrontare la partita con la testa libera, mettendo in campo quello che si è provato con coraggio. L’Inter? Non ho visto grandi partite o un gran gioco: ha vinto con l’Atalanta che era in dieci a un minuto dalla fine e a Carpi con un rigore al 90' nessuna delle due sta giocando ai livelli che si aspettano i tifosi. Nessuno fa miracoli e so anche io che ci vuole tempo: sono però convinto che abbiamo tutte le qualità per essere protagonisti in questo campionato. Mancini e Stankovic dicono che siamo favoriti? Hanno fatto una bella gufata ed essendo loro amico farò di tutto per fargli azzeccare il pronostico... Scherzi a parte sono orgoglioso di avere un amico come il Mancio: se faccio questo mestiere è anche per merito suo e gli devo tanto. Domani saremo avversari per 90' minuti, poi se ne riparlerà tra qualche mese se ci saremo. Perché sono ottimista? Perché è difficile fare peggio. I miei giocatori non sono bambini ma uomini che lavorano in un top club. Io voglio spronarli e responsabilizzarli. So che i miei modi possono sembrare bruschi: io non sono uno che si accontenta. Il Milan da tre anni non fa più il Milan: prima riusciremo ad alzare la soglia, prima arriveranno i risultati ma non è facile togliersi di dosso i blocchi mentali dovuti ad anni difficili. Se diciamo che tutto va bene, non faremo il bene del Milan. Nessuno fa miracoli, ma dobbiamo ragionare come se non ci fosse tempo. Prima arriveranno i risultati e prima ci divertiremo. Dei miei modi di comunicare ho parlato con il presidente: ho mani libere di fare quello che io penso che possa essere giusto. Io sono fatto così, i dirigenti del Milan credo mi abbiano preso anche per questo, ovvero per gestire le cose in maniera diversa che in passato. Con il presidente ci si confronta in modo costruttivo senza nessun problema. Se si può allenare il coraggio? Se porto i ragazzi a casa mia in Serbia, lo alleno tutti i giorni...».

«BALOTELLI È DIMAGRITO» - Inevitabile toccare l’argomento Balotelli: «E’ dimagrito due etti e mezzo, in linea ma non troppo con le cose che abbiamo pensato di fare. Però si allena bene, è positivo e sta bene». L’argomento tocca infine il rapporto con i tifosi: «Quella milanista è una tifoseria esigente, mi rendo anche conto che sia così perché qui si vincevano le coppe dei campioni. Siamo noi che dobbiamo trascinare i tifosi, non il contrario, quando faremo partite come si deve, giocando per vincere, ci appoggeranno. Se mostreremo dei limiti, una tifoseria esigente come la nostra lo rifiuterà. Domani non avremo problemi di fischi perché essendo fuori casa ci fischieranno tutti ed è più bello». Chiusura con una battuta: «Sono in Italia da ventidue anni e so farmi capire bene da voi italiani ma forse ci riesco meno con i miei ragazzi visto come hanno giocato».

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