Ansia Milan: i 480 milioni di Mr. Bee non arrivano mai

L’inchiesta della magistratura milanese che ha portato all’arresto del fiscalista della società consulente del thailandese mira anche a chiarire se effettivamente esistano e da dove provengano i soldi promessi dal broker. Mentre su Berlusconi pesano le spese di mercato e il passivo record del bilancio 2014

MILANO - A mano a mano che i giorni passano, diventa sempre più serio il rischio che salti l’accordo fra Silvio Berlusconi e Bee Taechaubol per la cessione del 48% delle azioni milaniste in cambio di 480 milioni di euro. Il broker thailandese è uno dei clienti della società Tax &vFinance, di cui è socio il fiscalista Andrea Baroni, arrestato sono l’accusa di riciclaggio. La magistratura milanese sta indagando per fare chiarezza totale sull’operazione che da troppi mesi è in attesa di essere ratificata, secondo le comunicazioni ufficiali, puntualmente smentite da ritardi e rinvii. La chiusura della transazione era stata fissata per il 30 settembre scorso, poi procrastinata di alcune settimana,e, quindi rimandata alla fine di novembre. Ora gli investigatori intendono acclarate da dove arrivino i 480 milioni di euro promessi da Bee e sinora non arrivati. E qualora non arrivassero mai, per Berlusconi s’imporrebbe una scelta molto onerosa: rimettere mano al portafoglio per fronteggiare sia i costi della campagna acquisti estivi (circa 90 milioni di euro) sia le conseguenze dell’enorme passivo di bilancio accusato nell’esercizio 2014 (91,28 milioni di euro) e approvato nell’aprile scorso dall’assemblea dei soci.

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