Milan, altre nubi su Mihajlovic. Decisivo il Sassuolo

Berlusconi gelido: «La prestazione della squadra? No comment»

MILANO - Nuvole sempre più nere si addensano sulla testa di Sinisa Mihajlovic. Il ko nel Trofeo Berlusconi contro i riservisti nerazzurri, i fischi di San Siro e una partita, quella con il Sassuolo, che suona già come un'ultima spiaggia per evitare che la crisi possa mettere in dubbio pure il suo operato. A tenere (per ora) ben ancorato Sinisa alla panchina il fatto che il Milan abbia ancora due allenatori a libro paga (Seedorf e Inzaghi) e pure la sensazione che, vista la contestazione montante verso la società, avere un parafulmine su cui convogliare i malumori del popolo-tifoso sia cosa buona e giusta, nella speranza che il "Sergente di Ferro" possa riuscire a trovare la strada giusta per far rinascere il Milan.

Certo è che la sconfitta nel Trofeo Berlusconi, storicamente il giardino di casa di famiglia, visto il contesto in cui è maturata, è quanto di peggio potesse augurarsi l'allenatore alla vigilia dell'uno-due casalingo con Sassuolo e Chievo, anche perché, per un Milan evidentemente fragile psicologicamente, potrebbe essere un pericolosissimo boomerang giocare a San Siro in un clima infuocato. Un rischio concreto e Mihajlovic dovrà essere buon psicologo per far sì che la tenuta mentale della squadra sia solida. Berlusconi, bontà sua, dopo aver fatto decine e decine di selfie con i tifosi, non ha reagito all'1-0 con l'Inter come ai tempi di Zaccheroni quando, il 1° agosto 2000, voleva cacciare il tecnico per aver perso 5-1 con il Real Madrid. Certo è che la delusione è stata tanta: «Ovviamente preferivo vincerlo il derby. Sapete com'è la storia: quando si vince si parla, quando si perde si tace. Deluso dalla squadra? Non faccio commenti». Berlusconi, con Mihajlovic e Galliani, hanno poi presenziato alla cena con gli sponsor post-partita: certamente il presidente avrà chiesto si sarà confrontato con l'allenatore sui perché della crisi rossonera.

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