Mihajlovic: «Se fallisco io, per il Milan serve un esorcista»

«Berlusconi mi ha detto “stai sereno”, so che in politica non porta bene, però, per cambiare un allenatore, bisogna prima capire se la squadra è con lui e se lavora duro. Ho vissuto sulla mia pelle la guerra dell’ex Jugoslavia, dovrei avere paura di una partita?»

CARNAGO - Per Sinisa Mihajlovic è una finale. E stavolta non è un luogo comune. Il pressing di Silvio Berlusconi sul mondo Milan (visita a Milanello e presenza domani a San Siro) è cartina tornasole dell’importanza che ha la gara col Sassuolo per il Milan e, probabilmente, per il futuro dell’allenatore che si gioca le sue chance di permanenza in rossonero nell’uno-due casalingo contro la Banda Di Francesco e, successivamente, contro il Chievo. «Siamo sempre a ripetere le stesse cose: dobbiamo cercare di avere continuità nella prestazione e, purtroppo, ci sono sempre momenti buoni e meno buoni - le parole di Mihajlovic - ci sono errori difficili da correggere come la paura ma io sono convinto di correggere questi problemi: ho le caratteristiche giuste per fare bene in questo Milan, poi se non ci riesco io, bisogna chiamare un esorcista. Io un equilibrista? So come funziona nel calcio, ci lavoro da trent’anni, se non ci sono i risultati, il calcio ha le sue regole. Io dico che prima di cambiare un allenatore bisogna vedere certe cose, ovvero se la squadra sta o meno con un allenatore oppure se lavora o meno duramente. Se mi accorgessi di qualcosa, sarei io il primo a fare un passo indietro. L’ultima volta Berlusconi mi ha detto “Sinisa stai sereno” so che in politica la battuta non porta bene. Qualsiasi cosa succederà, non avrò mai rancori o risentimento nei confronti del presidente o del Milan. Noi siamo i primi a dispiacerci per quello che accade. La contestazione dei tifosi? L’unico modo per portare i tifosi dalla parte nostra è andare in campo dando l’anima, combattendo su ogni palla e questo si vede. A parte il risultato, è fondamentale vedere lo spirito della squadra. Quando è così è difficile anche fischiare, almeno era così quando giocavo io».

«COME DICEVA IL TRAPP...» - Ma non finisce qui: «Io ho vissuto sulla pelle la guerra dell’ex Jugoslavia? Dovrei avere paura di una partita di calcio? Come diceva Trapattoni ci sono due categorie di allenatori, quelli esonerati e quelli che saranno esonerato: io ho fatto già parte di tutte e due le categorie, pensavo fosse più semplice al Milan ma le situazioni difficili, quando le risolvi, sono anche le più dolci e io, ripeto, sono convinto di riuscirci. Il Milan negli ultimi anni ha perso la spina dorsale dello spogliatoio, se ci guardiamo in giro si vede che anche altre squadre importanti quando perdono pedine importanti, sono in difficoltà (evidente il riferimento alla Juventus, ndr). E’ successo anche all’Inter, piano piano arrivano giocatori con mentalità vincente e le cose iniziano a cambiare. Sicuramente questo Milan ha qualità ed è altrettanto vero che si può fare di più. Dobbiamo aver fiducia e l’ho sempre avuta. Noi abbiamo le qualità per battere 14-15 squadre e con le altre ce la possiamo giocare perché siamo al loro livello. Non sarà facile ma abbiamo le qualità per battere il Sassuolo se guardiamo giocatore per giocatore il Milan è più forte del Sassuolo, per cui sarà logico aspettarsi la vittoria». Postilla su Balotelli: «Mario sta sempre male, ha momenti in cui migliora e momenti in cui peggiora. La pubalgia purtroppo è difficile da gestire: i dottori stanno facendo il massimo per recuperarlo ma l’infiammazione c’è ancora. La lite con i fotografi? Uno ha diritto alla propria vita privata, chi viene da me sa cosa rischia, non credo gli convenga».

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