MILANO - C’è solo una frase, in quanto detto ieri da Massimiliano Mirabelli, che appare di difficile interpretazione. O che, meglio ancora, va in controtendenza totale rispetto a quanto si è sempre sostenuto in casa Milan. «Ad oggi non abbiamo visto il reale valore della nostra rosa, che è competitiva. E’ presto per i bilanci sul mercato, ma siamo convinti di avere un’ottima squadra con giocatori bravi e giovani per aprire un ciclo. Sapevamo i rischi di fare così tanti acquisti e che serviva tempo, tiriamo le somme alla fine». Quindi: niente obiettivi immediati, niente necessità di qualificazione in Champions League. Ma squadra giovane per aprire un ciclo. Sicuramente, ben altri erano i proclami in estate, ogni volta che arrivava un nuovo acquisto.
I PARAGONI - La realtà è che l’esonero di Montella, ormai, cancella ogni alibi alla campagna acquisti: e lascia il ds solo con le sue scelte. Solo a spiegare perché Andrè Silva (38 milioni) o Kalinic (25) siano stati ritenuto più forti di Bacca; perché si siano spesi 18 milioni per Rodriguez, quando Antonelli non sarà un fenomeno, ma comunque in certi contesti ci può stare.