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I collaboratori di Paul Singer, fondatore di Elliott Management Corporation (più semplicemente Fondo Elliott), hanno trascorso il weekend a Milano per vivere una “soccer experience”, come stava scritto nelle mail di convocazione per la trasferta italiana. Quarantotto ore di immersione totale nel mondo Milan, contrassegnate dalla bruciante sconfitta interna con il Benevento, ma, anche, dalla partitella con i dipendenti del club, giocata a Milanello e finita 5-0 per i rossoneri. Gli uomini di Singer però, a Milano, non sono andati solo in gita di piacere: hanno fatto un’accurata ricognizione in vista di mercoledì 2 maggio, quando si riunirà l’assemblea dei soci milanisti per deliberare «la modifica del regolamento del prestito obbligazionario garantito non convertibile». Tradotto in soldoni, prevede il rinvio a giugno 2019 di una parte del prestito di 54,3 milioni, il cui rimborso era previsto entro l’ottobre di quest’anno. Ma Elliott ha accettato di dilazionare i tempi, segnando un gol molto prezioso per il Milan che potrà agire sul mercato con maggiori margini di manovra. Come ha ricordato l’agenzia Reuters «il bond oggetto della proposta di modifica regolamentare, garantito e non convertibile, è stato emesso dal club rossonero nell’ambito del passaggio di proprietà da Fininvest all’imprenditore cinese Li Yonghong, avvenuto poco più di un anno fa. L’obbligazione, quotata sulla piazza di Vienna, era stata integralmente sottoscritta dal fondo Elliott e i suoi proventi sono stati utilizzati per la campagna acquisti della squadra. Il bond ha un tasso d’interesse del 7,7% e aveva scadenza 15 ottobre 2018. Elliott ha, inoltre, sottoscritto una seconda obbligazione da 73 milioni di euro, utilizzata per azzerare l’esposizione debitoria del Milan nei confronti delle banche, la cui scadenza è anch’essa prevista ad ottobre 2018. Il fondo Usa ha prestato anche 180 milioni di euro, al tasso dell’11,5%, alla società di Yonghong Li».
IL LAVORO DI FASSONE - «La decisione di Elliott rappresenta una splendida notizia per il Milan e per i suoi tifosi: dimostra quanto il fondo Usa tenga alla solidità societaria, garantendone il futuro». Alle dieci della sera, l’avvocato Filippo La Scala, il leader dei piccoli azionisti rossoneri sempre in prima fila nell’interesse del club, non nasconde la sua soddisfazione. «Dopo la prima tranche di 10 milioni di euro, regolarmente versata dal presidente Li per rispettare gli impegni assunti, la mossa di Elliott conforta i tifosi e conferma la strategia di sostegno degli americani al lavoro di Marco Fassone».