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MILANO - Intervistato da Sky Sport per i "Signori del Calcio", Pepe Reina ricorda il passato calcistico con Liverpool e Napoli e rilancia le ambizioni del Milan, club che, a detta del portiere, deve ritrovare quanto prima il posto che merita nella storia del calcio.
LA PREMIER E I RIMPIANTI CON IL LIVERPOOL - Reina esordisce sull'esperienza in Premier League con il Liverpool. Un campionato quello inglese che il portiere non esita a definire "il piu' bello, quello in cui mi sono divertito di piu', quello sicuramente piu' competitivo, il momento sportivo piu' bello, il picco piu' alto della mia carriera. Un'esperienza da ricordare quella con i Reds, nella quale però non mancano i rimpianti per le vittorie mancate: "In Premier solo l’atmosfera che ti faceva essere felice. Giocare ad Anfield ogni 15 gironi era una goduria come calciatore. Ci sentivamo i più forti. Non aver vinto la Premier con il Liverpool in 8 anni e' una ferita che brucia, pero' la Champions del 2007 (persa proprio contro il Milan ad Atene) brucia di piu'."
IL NAPOLI, UN ORGOGLIO - Reina rivela che prima di approdare al Napoli è stato a un passo dal ritorno in Spagna: "La scelta di andare a Napoli e' stata un po' forzata - confessa il portiere - Prima di quell'estate sono stato vicinissimo al Barcellona." Poi sull'esperienza in azzurro: "Sono orgogliossimo di aver difeso la porta del Napoli, mi sono divertito tantissimo. Il pubblico è incredibile e la squadra che anno dopo anno ha fatto sempre meglio. Ogni anno in campionato ci siamo migliorati. Il primo anno abbiamo vinto la Coppa Italia con Benitez (suo allenatore anche al Liverpool), e poi in campionato con Sarri negli anni successivi non solo si faceva un calcio spettacolare, ma anche competitivo."
IL MILAN DEVE TORNARE GRANDE - Nonostante il ruolo di portiere di riserva con Donnarumma titolare in campionato, Reina si sente pienamente coinvolto nel nuovo corso rossonero. Le ambizioni di Reina sono le stesse della dirigenza milanista: "La storia del Milan pesa. Pesa perche' ha fatto sempre bene, ma oggi la realta' sportiva e' un'altra e tocca a noi portare il Milan dove merita di essere. Bisogna lavorare sodo per poter rifare ancora una volta la storia del Milan."