Gattuso: «Sono io il primo responsabile. Perso le staffe dopo il rigore»

L'allenatore del Milan ha parlato dopo la sconfitta sul campo del Torino: «Condannati da un episodio. Futuro? Legato ai risultati»
Gattuso: «Sono io il primo responsabile. Perso le staffe dopo il rigore»© www.imagephotoagency.it

TORINO - "Siamo stati condannati da un episodio. La squadra ha fatto quel che doveva fare ma in questo periodo ci gira tutto male e dobbiamo assumerci delle responsabilita'. Abbiamo creato dei pericoli ma abbiamo perso le staffe dopo il rigore". Gennaro Gattuso commenta cosi' la sconfitta del suo Milan per 2-0 contro il Torino nel posticipo della 34esima giornata di Serie A. Dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Lazio, il Milan non riesce a reagire in campionato: "La squadra non sa piu' soffrire e questa e' la principale differenza con la prima parte di stagione - ha spiegato il tecnico rossonero ai microfoni di Sky Sport - La squadra si impegna ma non riesce a divertirsi come faceva prima, manca l'entusiasmo e bisogna correggere qualcosa. Stiamo facendo fare delle figuracce a una squadra storica e io sono il primo responsabile".

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DIFFICOLTA' E FUTURO - Gattuso analizza il momento: "Se andiamo ad analizzare le ultime sette/otto partire vediamo che la squadra non reagisce. Se anche in allenamento la squadra non reagisce, mi arrabbio anche in conferenza stampa. E’ una squadra che si impegna ma fa fatica, ci divertiamo meno di due mesi fa. In questo momento non siamo brillantissimi. Non riesco a entrare nella testa dei ragazzi, io vorrei che stessero sul pezzo". Poi, sul futuro: "Il mio futuro è legato ai risultati, stiamo facendo una serie di figuracce e il primo responsabile sono io. Non stiamo bene. Non ricordo azioni pericolose del Torino, la squadra mi è piaciuta ma dopo il rigore abbiamo perso la testa. Ci manca la tranquillità, negli ultimi due mesi abbiamo fatto fatica. Dobbiamo essere più bravi a commettere meno errori possibili, ripartiamo dalla prestazione di questa sera. Se voglio continuare a fare questo lavoro dovrei prendermela meno con me stesso. Non siamo la squadra più forte d’Italia, ma abbiamo una rosa competitiva che può crescere ancora. Ho sbagliato anche io, in futuro devo migliorare questo aspetto".

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