© Marco Canoniero
MILANO - Quattro giorni, una partita decisiva, l’attesa per conoscere i risultati delle rivali e sapere se nella stagione 2019-2020, al netto delle sanzioni che arriveranno dalla Uefa, la squadra disputerà la Champions o l’Europa League. Poi, probabilmente, si volterà pagina. Perché oggi tutti i protagonisti dell’ultima annata, al di là del presidente Scaroni e dell’ad Gazidis, sono in bilico. Non è in ballo solo il futuro di Leonardo e Gattuso, ma anche quello di Paolo Maldini. Lo storico numero 3 rossonero si trova probabilmente a un bivio, lui che è legato sia al brasiliano che a Rino: restare, qualora uno o entrambi degli amici sopracitati vadano via, chiedendo però di avere un ruolo più importante all’interno del club, o fare un passo indietro? Elliott e Gazidis pensano che la sua presenza sia determinante per avere un legame con il passato e la grande storia rossonera. Un Maldini vicino alla squadra viene ritenuto ancora utilissimo per trasmettere il famoso Dna milanista a chi nelle prossime settimane frequenterà Milanello.
VUOLE UN RUOLO OPERATIVO - Ma Maldini, come lui spesso ha ricordato, non vuole essere un taglia nastri. Vuole un ruolo operativo, che lo riporti davvero al centro del Milan e qualora la quarta vita rossonera di Leonardo termini con la fine della stagione, si aspetta di ricevere una proposta importante da parte della proprietà, magari come accaduto a Totti che dopo due anni di apprendistato alle spalle di Monchi, ora potrebbe essere promosso a capo dell’area tecnica giallorossa. Ma è difficile che questo accada, considerando i contatti che Gazidis ha già preso con Campos (e Tare) per il ruolo di ds. Al tempo stesso, però, proprio il legame stretto con Leonardo non esclude che Maldini possa pensare di lasciare nel caso in cui il brasiliano non faccia parte della dirigenza rossonera del futuro.
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