Milan, Giampaolo: "Maldini mi ha reso un uomo felice"

Il nuovo allenatore dei rossoneri si presenta: "Sono stato chiamato mentre ero in barca, è una grandissima opportunità"
Milan, Giampaolo: "Maldini mi ha reso un uomo felice"© LAPRESSE

MILANO - Con la conferenza stampa di presentazione, Marco Giampaolo dà il via ufficialmente alla nuova avventura da allenatore del Milan. Il tecnico natio di Bellinzona, dopo l'egregio lavoro svolto con la Sampdoria, si presenta ai cronisti presenti in sala: "Sono felicissimo di allenare il Milan, una società gloriosa con una storia importantissima da raccontare. È una grande opportunità, penso che attraverso lavoro, ricerca e sacrificio abbia meritato questa chance, ora devo meritarla sul campo. Non c'è mai una fine al tuo percorso, fatto di cadute e risalite. Quando il club mi ha incontrato, mi ha detto che diffidano da chi non ha mai sbagliato. Si impara anche dagli errori, sono contento di raccogliere questa sfida e ci sono arrivato ad un'età giusta. La chiamata di Maldini l'ho ricevuta mentre ero in barca con gli amici verso la Croazia, sono tornato a casa in aereo ed andato a Milano. Ho avuto la 'follia' di voler ripartire dalle categorie più basse, dopo 5 anni la telefonata di Paolo mi ha reso un uomo felice".

"Lo slogan sarà: a testa alta, giocando a calcio"

Il Milan ha davanti a sé tanto lavoro da svolgere per tornare ai fasti di un tempo, ma la strada è tracciata: "Rngrazio tutti per la fiducia, per me il Milan rappresenta un senso di appartenenza e ha sempre cercato i risultati attraverso un'identità. Penso che le grandi squadre debbano averla, il percorso è lungo e gli obiettivi sono tanti, il lavoro da fare è molto, ma i giocatori devono riconoscersi in ciò che fanno e i milioni di tifosi devono avere quel senso di appartenenza che è un marchio. Il mio slogan è 'testa alta e giocare a calcio'... Non distinguo tra titolari e riserve, distinguo con chi vuole essere ricordato per qualcosa. L'obiettivo è offrire uno spettacolo apprezzabile, chiaro che va sostenuto coi risultati, il Milan deve giocare per l'obiettivo più alto ma cerco di costruire step. Il mio primo pensiero è 'domani', parlerò coi calciatori per mettere in atto un progetto di gioco e una mentalità".

"Servono calciatori di qualità"

Uno sguardo al mercato: "Penso che non si possa giocare bene senza calciatori di qualità, che è quella caratteristica che rende i calciatori in sintonia l'uno con l'altro. Il Milan ne ha diversi, l'anno scorso pensavo che potesse essere la sorpresa del campionato sulla scorta di gare come quella di Napoli. Cercheremo giocatori in grado di portare avanti quella filosofia. Che per tornare in alto ci voglia tempo è vero, ma il Milan ha giocatori molto giovani e bisognerà trasmettergli le ambizioni. Le differenze tra arrivare primo, secondo, terzo o quarto sono sottili, è un esercizio di mentalità vincente da dare, che è il patrimonio di questo club. Boban e Maldini hanno esperienza da vendere e spero contribuiscano, giocare e allenare il Milan non capita tutti i giorni, devi rispettarne le ambizioni senza paura. Sono fiducioso, dovrò solo capire le qualità dei calciatori e cosa ci serve, è una bella sfida che raccolgo con entusiasmo".

"Il Milan deve essere al di sopra degli interessi individuali"

Primo passo, costruire un'ossatura: "Mi spiace che i Nazionali, Bonaventura e Caldara non siano a disposizione, perchè prima di muoverci voglio essere sicuro chi soddisferà meglio le nostre idee e chi meno. Si dovrà scegliere tra giocatori funzionali, partiamo con un numero di calciatori ridotto ma questo ci farà completare al meglio la squadra. Devo capire con chi ho a che fare e le dinamiche che fanno la differenza, non partirò dal modulo ma dalle caratteristiche. Sicuro partiremo a 4 dietro, poi vedremo per non sbagliare. L'obiettivo finale lo devo costruire, parlarne senza step non ha senso. È chiaro che si guarda verso l'Europa, ma faccio affidamento su quelli. I punti di partenza sono 24-25 giocatori, portieri compresi, dove il Milan è al di sopra degli interessi individuali e c'è un gruppo al servizio della squadra per portarla il più in alto possibile".

"Voglio restare a lungo. Suso mi piace, Sarri un amico"

Spazio agli obiettivi, ai punti di forza presenti in rosa e ad un amico-avversario: "Non parlerei di rivincita personale, è stato un percorso lungo fatto di 'up and down', sono rimasto deluso dalle esperienze negative ma non mi sono mai arreso perchè mi sono aggiornato. È stato l'attaccamento verso il mio lavoro ad avermi portato qui e spero possa farmi restare qui a lungo. Suso mi piace tantissimo perchè è un giocatore di fantasia e qualità e senza questi non vinci le partite. Lo valuterò e cercherò la posizione ideale affinchè renda sia lui che i suoi compagni. Per il mercato io traccio profili, poi ci pensa la società. I giocatori forti rendono migliori le idee dell'allenatore. Sarri? Siamo amici da tempo, abbiamo frequentato il corso di Coverciano insieme, in questo periodo organizziamo sempre una cena per vederci ma non parliamo molto di calcio. Lui è l'esempio di uno che ha sofferto nelle categorie inferiori, ha studiato, ha vinto attraverso passione e sacrificio. Gli devo molto, perchè fu lui a suggerirmi all'Empoli quando allenavo in C a Cremona ed è frutto di una stima reciproca. Negli anni abbiamo rubato l'uno qualche idea all'altro".

"Curioso di Theo Hernandez. Andrè Silva, Cutrone e Praet? Vedremo. Grazie Ferrero"

Su Theo Hernandez: "È un calciatore per il quale il club ha fatto una ricerca importante, individuandone uno con potenziale e qualità. Ha 21 anni, mi hanno chiamato per farne crescere, sono curioso anch'io di capire che giocatore sia perchè si porta dietro l'ambizione di poter diventare uno dei terzini migliori in quel ruolo. Ha caratteristiche diverse rispetto a Rodriguez e più simili a Laxalt e anche in tal senso dovremo vedere in che direzione muoversi". Su Ferrero: "Ringrazio il presidente, mi ha fatto vivere 3 anni di calcio appassionato mettendomi nelle condizioni di lavorare bene e liberato di un contratto per farmi venire al Milan". Su Praet: "Lo stimo, ma non so se per questo Milan potrebbe diventare uno in più perchè abbiamo 4 mezzali. Adesso non è nostro e in quel ruolo siamo coperti, in futuro non so". Su Andrè Silva e Cutrone: "A sensazione, sono diversi e devo valutarli insieme alla rosa degli attaccanti e capire chi è più funzionale e chi meno".

"Milan senza Europa? Lavoreremo sette giorni per giocarci l'anno prossimo"

Sugli obiettivi, di mercato e non, e l'esclusione dall'Europa: "Promettere meno significa lavorare tanto e programmare, gestire una squadra di calcio vuol dire tante cose. Prometto lavoro, serietà, impegno e dedizione, anch'io conto di entrare a Milanello alle 8 del mattino ed uscire alle 20, mi piace chi sente il senso di appartenenza e non chi non vuole lavorare. Soprattutto se hai l'obbligo di vincere come qui, respiro questa responsabilità e lo stesso devono fare i calciatori. Dovremo dare quello status di unione ai tifosi, lo determineremo noi. Ci dispiace non poter giocare in Europa, ma abbiamo la possibilità di lavorare 7 giorni per creare le condizioni ideali e farlo l'anno successivo. Sono un allenatore che vive il calcio con molta passione, Boban e Maldini sono stati calciatori di altissimo livello, non sono stato pressante ma ho esposto il mio modo di vedere le cose. Ho chiesto calciatori affinchè non si perdesse tempo, ho fiducia in loro, quando mi propongono giocatori non sbagliano mai. Non devo fare esperimenti, devo capire e disegnare l'abito più vicino alle misure dei miei calciatori. Devo scoprire caratteristiche sia tecniche che morali, a me interessa anche quello".

"Donnarumma? Chiedete a Maldini e Boban. Gattuso? Bravissimo, vedremo dove migliorare. Chiederò consigli ad Allegri"

Su Donnarumma: "È un giocatore fortissimo, nel mio primo anno alla Samp gli chiesi la maglia... Poi per il discorso mercato chiedete a Boban e Maldini". Su Gattuso: "Le due volte che l'ho sfidato, gli ho fatto sempre i complimenti per la gestione dialettale della situazione. Si è sempre assunto responsabilità, per il resto il suo Milan aveva qualità e difendeva molto bene con una buona organizzazione. Vedremo cosa cambiare, lavorerò per un calcio dove il giocatore si senta protagonista". Sulla cena con Allegri Galeone: "È un appuntamento ricorrente, Max l'ho sentito anche un paio d'ore fa... Carriera straordinaria, il confronto ci arricchisce, gli chiederò molte altre cose". Sulla difesa: "Uno degli obiettivi in agenda sarà quello di spostare gli equilibri prendendo meno gol e migliorando attraverso le qualità del calciatori".

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