Milan, Giampaolo: "Mi danno del talebano, ma non arretro"

Così il tecnico dei rossoneri: "Posso spostare un giocatore, ma non cambio i miei principi di gioco. Il mercato? La società sa cosa deve fare"
Milan, Giampaolo: "Mi danno del talebano, ma non arretro"© www.imagephotoagency.it

MILANO - "Le partite sono tutte toste, è positivo che ci siano 60mila spettatori. Chiedo umilmente ai tifosi di avere pazienza, perchè il Milan dovrà fare il Milan: non essere attendista e imporre il proprio gioco". Così Marco Giampaolo, allenatore del Milan, nel corso della conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Brescia in campionato. "Mi danno del talebano, ma i principi non cambiano, il lavoro iniziato sarà portato avanti. La squadra sta lavorando seriamente, la sento fidelizzata ed è chiaro che deve migliorare. La partita di Udine è stata sbagliata per mancanza di conoscenze, non per volontà", ha aggiunto. "Il modulo? Il Milan deve tornare a fare il Milan. Non è una questione di numeri ma è una questione di uomini e di interpretazione. Sono contento di come si applicano i calciatori". A proposito degli avversari, Giampaolo ha dichiarato: "Non ho tanti ricordi di Brescia, sono passati sei anni. Loro sono una buona squadra, somiglia molto alla mia Samp. E' una squadra organizzata, riesce ad annullare il gap di esperienza con un lavoro collettivo straordinario. Sarà una partita da giocare bene".

"I registi sono Biglia e Bennacer, Suso è un trequartista"

Parlando dei singoli, Giampaolo ha spiegato la sua idea sul regista della squadra. "I nostri due play sono Biglia e Bennacer. Biglia purtroppo si è fatto male e Ismael prima di Udine era appena arrivato ed aveva solo due allenamenti, quindi la scelta è ricaduta su Calhanoglu". Sul possibile spostamento di Suso sulla fascia, il tecnico ha detto: "Vedremo domani. Io vado avanti per la mia idea di calcio. Il trequartista è un attaccante, non un centrocampista. È un giocatore che deve avere qualità, per quello Suso può giocare lì". Sul recupero di Bonaventura, invece, ha dichiarato: "Jack è un giocatore eccezionale, ma non è ancora del tutto pronto fisicamente". Alla domanda se dopo Udine ha sentito la dirigenza, Giampaolo ha detto: "Ne ho parlato con la dirigenza, loro capiscono le dinamiche. La partita è stata chiara, è chiaro vedere cosa abbiamo fatto bene e cosa abbiamo fatto male. Si può solo fare meglio".

"Sul mercato la società sa cosa deve fare"

Su quanto ci vorrà per migliorare, il tecnico rossonero ha dichiarato: "Un giocatore che arriva non può pensare di giocare il giorno dopo titolare nel Milan. Si deve mettere in fila e lavorare. Il mercato? I dirigenti sanno cosa c'è da fare, vedono gli allenamenti e fanno le loro valutazioni. Io alleno al meglio delle mie possibilità. Io sono contento dei calciatori, poi ci sono altre dinamiche che non conosco e non sono di mia pertinenza", ha aggiunto. Giampaolo si è poi unito al coro di quegli allenatori che hanno chiesto la chiusura del mercato prima dell'inizio del campionato. "Così come è non va bene", ha detto. Infine alla domanda se le dinamiche di mercato in uscita potranno condizionare le scelte di formazione, Giampaolo ha tagliato corto: "Non conosco i movimenti in uscita e quindi no. Mi aggrappo alla professionalità dei giocatori. Finché sono qui, sono giocatori del Milan a mia disposizione. Confido in loro".

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