Milan, Spalletti non si libera dall'Inter. Pioli ora è il favorito

Nodi contrattuali impediscono al tecnico toscano di rescindere il contratto con il club che lo ha esonerato alla fine della scorsa stagione. La dirigenza rossonera pensa ad un traghettatore
Milan, Spalletti non si libera dall'Inter. Pioli ora è il favorito

MILANO - Si complicano i piani del Milan per sostituire Marco Giampaolo, destinato all'esonero. Dopo aver convinto Luciano Spalletti con un progetto di due o tre anni, i dirigenti rossoneri dovranno molto probabilmente rivedere i propri piani per le difficoltà contrattuali fra l'allenatore e l'Inter, a cui è legato fino al 2021 da un contratto da 5.5 milioni di euro. La svolta non ha del tutto sorpreso i vertici di Casa Milan, che però ora avrebbero due opzioni residue, di calibro diverso rispetto alla prima scelta: si tratta di Stefano Pioli e di un tecnico straniero, probabilmente il francese Rudi Garcia o lo spagnolo Marcelino, esonerato un mese fa dal Valencia per contrasti con il presidente. La situazione dovrebbe sbloccarsi domani, al massimo mercoledì, quando la squadra si ritroverà (senza i nazionali) a Milanello.

Giampaolo vicino all'esonero

Giampaolo, che in estate è stato voluto in particolare dal dt Paolo Maldini, non ha ricevuto la comunicazione dell'esonero, ma il suo destino è segnato da domenica sera. Dopo la sofferta vittoria con il Genoa la dirigenza, delusa per la confusione vista in campo, non ha smentito le voci di rottura, bensì ha lavorato per cercare un successore, per dare la scossa e fermare immediatamente l'involuzione: un allenatore di alto profilo con cui avviare un progetto di lungo periodo o, in assenza di soluzioni valide, un traghettatore, come Pioli appunto. Dopo i contatti positivi con i dirigenti rossoneri, in giornata ha preso quota la possibilità di un accordo con Spalletti, uno specialista in qualificazioni alla Champions, che era pronto a rilanciare la squadra finita in tredicesima posizione dopo sette giornate.

Spalletti, c'è il nodo buonuscita

Ma dopo poche ore, in serata, si è verificato ciò che al Milan temevano: sono apparse insuperabili le distanze fra le richieste dell'allenatore, che pretende una annualità di stipendio per uscire dal contratto con il club che lo ha esonerato alla fine della scorsa stagione, e l'offerta dell'Inter, una buonuscita decisamente inferiore ai 5.5 milioni. Così restano in pista due nomi, con Pioli in pole. Fra l'altro, nel 2016, finì al ballottaggio proprio con Marcelino per la panchina dell'Inter, dove approdò restandoci sei mesi. Ora Pioli ha un'altra grande occasione e per questo ha messo in standby le proposte di Genoa e Sampdoria. Uno di questi due sembra destinato a diventare il nono allenatore del Milan nelle ultime sette stagioni. Colpi di scena, però, non sono ancora esclusi, nell'ennesima rivoluzione sulla panchina rossonera nel passato recente. L'unica certezza è che per ora sarà Giampaolo a pagare la nuova crisi, ma l'esame della situazione potrebbe più avanti aprire altre crepe.

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