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MILANO - Oggi è il grande giorno. Zlatan Ibrahimovic ha confermato ancora nella giornata di ieri che farà il suo rientro in Italia, proveniente dalla “libera” Svezia. Arriva in un paese che, nella fase 2, è molto più chiuso e limitato di quanto non sia stato il suo, di paese, anche nella fase uno, ovvero al massimo dell’emergenza. Ma considerato che dovrà sottoporsi ai canonici 40 giorni di quarantena, come tutti coloro che fanno rientro in Italia provenienti dall’estero, forse non se ne accorgerà nemmeno più di tanto.
Filo diretto
E appena potrà, è pronto a dare anima e corpo nel tentativo di portare il Milan in Europa. Il Napoli, sesto in classifica, è avanti di 3 punti, ma teoricamente c’è anche la strada Coppa Italia, per quanto nel ritorno della semifinale, a Torino contro la Juventus, proprio lui non potrà esserci per squalifica. Vorrebbe riuscirci per sè, perché chiaramente lo metterebbe in una posizione di forza nei confronti del club, in sede di rinnovo; vorrebbe riuscirci per Pioli, perché vuole che sia il Milan ad assumersi la responsabilità di lasciar andar via un tecnico capace comunque di ottenere un risultato di così prestigio. E lo vuole fare nei confronti dei compagni, che gli hanno sempre dato una grossa mano, in campo, cercando di compensare la sua mobilità ridotta. Ha già ricambiato con gol e assist, oltre che consentendo a Rebic di sbloccarsi e di diventare un giocatore di prima fascia. Ma adesso arriva l’ultimo sforzo, sempre che la serie A decida di ripartire.