Milan, l'orgoglio vincente di Pioli

La rabbia per una bocciatura prematura si è trasformata in forza interiore: il tecnico rossonero ha cambiato modulo, ha fatto gruppo con i giocatori e ha lasciato intendere che è lui l'arbitro del suo destino
Milan, l'orgoglio vincente di Pioli© LAPRESSE

MILANO - La rinascita in poche ma decisive mosse. Prendere tutto l’orgoglio a disposizione, metterlo a disposizione del gruppo, innaffiare con una buona dose di decisionismo, stimolare quanto basta. Ed ecco che Stefano Pioli è riuscito a forgiare il Milan a sua immagine e somiglianza, mettendo in cantiere forse la migliore prestazione stagionale dei rossoneri. Una prestazione d’insieme, dove ognuno ha saputo fare la sua parte e nessuno ha fatto quella degli altri, dove la nuova disposizione tattica è diventata un punto di forza e non un semplice esperimento. E non è un caso che i migliori in campo, al netto di una difesa che ha subito poco, siano stati proprio quelli che si sono trovati proiettati in un ruolo nuovo, se non addirittura inedito: quindi Bennacer e Kessie, coppia di centrocampo, quindi Calhanoglu, Bonaventura e Castillejo, trequartisti con licenza di segnare, quindi Rebic che si è trovato ben tre compagni a servirlo. Certo, se vogliamo vedere il rovescio della medaglia, si può anche ironizzare sul fatto che ne siano serviti tre per sostituire il solo Ibrahimovic, colui al quale va certamente ascritto il merito maggiore della rinascita del croato. Ma siccome il fine giustifica i mezzi fin dal Cinquecento, guai a storcere il naso o a fare gli schizzinosi. 

Pioli ha avuto l’intuizione tattica giusta: ridurre il centrocampo a due soli uomini, ma di temperamento e intensità, per poter essere più pericoloso in fase offensiva, da sempre il tallone d’Achille di questa squadra. L’arrivo di Ibrahimovic aveva in parte nascosto questa lacuna, ma adesso che lo svedese è infortunato, era necessario inventarsi qualcosa di nuovo. E il modulo ha funzionato alla grande: sia nella fase difensiva, dove il pressing asfissiante di tutta la squadra ha tolto forza e pericolosità al Lecce, tanto da far trascorrere una serata di totale tranquillità a Donnarumma; sia nella fase offensiva, ottenendo il record stagionale di gol in una sola partita.

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