Baby boom Milan, la cantera che vale

Colombo è l'ultimo prodotto di un vivaio che non smette più di sfornare grandi talenti
Baby boom Milan, la cantera che vale© © Roberto Garavaglia - ag. Aldo Liverani sas AG ALDO LIVERANI SAS

MILANO - Si può cominciare a pensare che sia un filone infinito. Quello dei giovani talenti cresciuto nella scuola-di calcio, e forse a questo punto anche di vita, del Milan. Lorenzo Colombo, infatti, è solo l’ultimo arrivato. Con qualche pregio in più, che deriva dal fatto di essere, con ogni probabilità, un predestinato. Perché solo i predestinati, come è capitato a lui, esordiscono in prima squadra affrontando la Juve: a lui è capitato la scorsa stagione nella gara di ritorno di Coppa Italia, a Torino, dove non c’era Zlatan Ibrahimovic squalificato e infortunato, e dove è stato inserito nei minuti finali per cercare di realizzare quel gol che avrebbe regalato la qualificazione al Milan. E solo i predestinati segnano all’esordio in Europa da titolare, come è capitato a lui giovedì sera; con i suoi 18 anni e 200 giorni, è il terzo più giovane marcatore di sempre in Europa, dietro solo Mohamed Sarr e Paolo Ferrario. Il difensore centrale congolese segnò, a 17 anni 9 mesi e 4 giorni, uno dei goal con cui il Milan superò 4-0 il Bate Borisov il 27 settembre 2001, mentre l’attaccante italiano nella Coppa dei Campioni del 1959 segnò uno dei cinque gol rossoneri (a uno) al Barcellona.

Il futuro

Pur avendo solo 18 anni, Colombo ha scelto di rimanere al Milan e di giocarsi le sue carte contro compagni di squadra ingombranti. Una scelta non da tutti: alla sua stessa età, molti preferiscono cimentarsi con compagni e situazioni meno esasperate, facendo la classica gavetta nelle serie inferiori. Colombo, invece, salvo improbabili colpi di scena, rimarrà al suo posto, a giocarsi qualche spazio in mezzo ai giganti del calcio come Ibrahimovic, Rebic e Leao. Il Milan si è guardato intorno, in questi mesi: prima, quando non era ancora sicuro di trattenere Ibrahimovic, che aveva il contratto scaduto, e anche dopo, quando rinfrancata dalla presenza dello svedese, si è anche chiesto se non fosse stati necessario avvicinare un altro bomber alla squadra. Ma alla fine, un po’ per i costi, un po’ per l’assenza di individualità sicure, si è deciso che Colombo rimarrà. E certamente i gol realizzati in queste settimane di preparazione hanno aiutato a prendere questa decisione.

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