© LAPRESSE
MILANO - Quella di sabato sarà una sfida che si giocherà in attacco. Una sfida che bisogna vincere, dove in difesa bisognerà tirare su un muro. Una sfida che il Milan potrà giocare nuovamente con Alessio Romagnoli dopo mesi di assenza. Il capitano del Milan tornerà al centro della difesa. Non ci sono alternative. Gabbia è in quarantena, Leo Duarte è risultato ancora positivo al coronavirus e Musacchio non è ancora pronto nemmeno per andare in panchina. Torna il capitano rossonero pronto a mostrare i muscoli, pronto a riabbracciare Simon Kjaer e formare nuovamente il “muro rossonero”. Quello che ha fatto la differenza più di una volta in campionato.
Tocca a Romagnoli
Ora tocca ai grandi però, tocca a Romagnoli entrare, riprendersi quello che ha perduto. Probabilmente avrebbe giocato lo stesso ma non ora non ci sono dubbi. Dovrà essere lui a provare a fermare Romelu Lukaku. Dovrà essere lui a occuparsi insieme a Kjaer di fermare anche Lautaro Martinez. Un duello fisico, in progressione con il primo, sullo scatto con il secondo. Due attaccanti diversi, la coppia migliore dell’intera Serie A, la più affiatata, quella che può far sognare l’Inter e Conte anche in una partita difficile, senza pronostici e favoriti come il Derby della Madonnina. Il rientro di Alessio Romagnoli non sarà graduale. Il capitano sarà buttato in campo, dovrà resistere novanta minuti e potrebbe addirittura giocare 7 partite in meno di un mese se la situazione non dovesse migliorare. Certamente un banco di prova decisamente impegnativo per Alessio Romagnoli, che non si tirerà certo indietro, che potrà contare come sempre sul suo compagno di reparto, uno di quegli acquisti che hanno fatto fare il salto di qualità alla squadra rossonera nel momento più importante della passata stagione.
Leggi l'articolo completo nell'edizione odierna di Tuttosport