Pioli il normalizzatore: con la sua conferma è nato un Milan da record

Il tecnico è riuscito a riaccendere la scintilla della grande squadra e a creare un gruppo dove tutti lavorano per lo stesso obiettivo: arrivare più in alto possibile
Pioli il normalizzatore: con la sua conferma è nato un Milan da record© LAPRESSE

MILANO - Il Milan non è più un caso, ma è una solida realtà del nostro campionato. I rossoneri, che nel post lockdown hanno iniziato a volare e a macinare risultati su risultati, sono in vetta alla Serie A con cinque punti di vantaggio sull’Inter e avendo già affrontato i cugini (battuti nel derby), il Napoli (espugnato il San Paolo dopo 10 anni per 1-3) e hanno pareggiato con la Roma in un rocambolesco 3-3. Ad oggi, da quel Lecce-Milan del 22 giugno la squadra di Pioli ha collezionato 16 vittorie e cinque pareggi in campionato, un pareggio in coppa Italia per 0-0 contro la Juventus nella semifinale di ritorno, mentre in Europa League il parziale recita cinque vittorie, un pareggio e una sconfitta. Allargando al 2020 il discorso, il Milan ha giocato 41 gare tra tutte le competizioni, collezionando 92 punti che equivalgono a 2.24 a partite. Medie da grande squadra, con i dati del prima e del dopo lockdown che sono inequivocabili. Prima dell’esplosione della pandemia, il Milan aveva una media di 1.83 punti a gara, dalla ripresa in poi il dato è di 2.41. Sono cresciuti i gol fatti che, con i due messi a segno contro la Fiorentina, sono saliti a quota 70 mentre quelli incassati sono 29 in 29 partite, mentre da gennaio a marzo il dato recitava: 20 gol all’attivo e 13 al passivo, in 12 gare disputate.



L’occupazione solitaria dell’attico del campionato, dunque, non è una situazione casuale, ma è figlia dell’evoluzione del progetto tecnico-sportivo che ha una data precisa come chiave di volta: 21 luglio. Quella sera, mentre i rossoneri giocavano al Mapei Stadium contro il Sassuolo (vincendo per 2-1) saltava definitivamente la trattativa per l’arrivo di Ralf Rangnick, che ha così generato il ritorno in sella e con pieni poteri di Paolo Maldini e Ricky Massara i quali quella sera stessa annunciarono il rinnovo biennale di Stefano Pioli. Il normalizzatore, l’uomo che ha saputo creare l’alchimia che mancava dentro lo spogliatoio e che ha fatto scattare la scintilla giusta per ridare al Milan quell’aura da grande squadra che si era persa in mezzo ad anni di mediocrità tecnica e rimpasti continui. E il suo Milan ha anche battuto diversi record: 29 gare consecutive a segno, 11 consecutive con almeno due gol (non accadeva dal 1958-59), 14 giocatori mandati a segno (comanda Ibrahimovic con 17 gol), 68 punti in campionato dal 1° gennaio, +7 sull’Atalanta ferma a 61. 

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