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MILANO - Ora che la difesa sembrerebbe essersi ulteriormente assestata con la scoperta che sia Matteo Gabbia, sia Pierre Kalulu non sembrano affatto sfigurare al cospetto dei grandi attaccanti avversari, ecco che il Milan potrebbe davvero concentrarsi con ancor più attenzione su quello che rimane a tutti gli effetti il problema maggiore: un altro attaccante di spessore e di esperienza, che sappia rafforzare un reparto che al momento sembra avere soltanto due certezze. Stiamo parlando di Zlatan Ibrahimovic e di Hakan Calhanoglu. Se per lo svedese l’unico problema all’orizzonte può essere quello dell’affidabilità, dall’alto dei suoi 39 anni e delle mille battaglie affrontate nel corso di una straordinaria e vincente carriera, il turco è invece tra color che sono sospesi, avendo il contratto in scadenza a giugno 2021. Ci sono, cioè, pochissimi giorni a disposizione perché il Milan riesca a trattenerlo.
Opzione Papu
Nell’attesa, il Milan non poteva certo restare alla finestra. Non a caso, ha già imbastito con il Real Madrid un discorso relativo alla possibile permanenza di Brahim Diaz, al momento in prestito secco. Ma è chiaro che le ambizioni rossonere sono tali da invitare la società a puntare ancora più in alto, rispetto al giocatore in prestito dal Real Madrid. Ed ecco quindi che, quando da Bergamo sono cominciate a trapelare le notizie di una possibile rottura tra il Papu Gomez e l’Atalanta, o per meglio dire Gasperini, ecco che a Casa Milan hanno cominciato subito a rizzare le orecchie, per capire cosa stia succedendo. Un dato, tuttavia, è certo: se Gomez punta a spuntare un ingaggio come quello che gli era stato offerto in estate dagli arabi e rifiutato solo per amore dell’Atalanta, allora non si potrà aprire nemmeno una trattativa. Perché il Milan ha già derogato al tetto degli ingaggi con Ibrahimovic, derogherà parecchio con Donnarumma mentre con Calhanoglu la situazione è ancora in divenire.
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