Milan, la classe operaia vola con Pioli

Calabria e Saelemaekers gli emblemi di questa rivoluzione: il tecnico è riuscito a tirare fuori il meglio anche da loro due
Milan, la classe operaia vola con Pioli© LAPRESSE

MILANO - Senza voler far diventare Stefano Pioli una specie di novello Re Mida, che trasforma in oro tutto ciò che tocca, è innegabile che molti giocatori del Milan abbiano trovato, alle sue dipendenze, un aumento delle prestazioni a volte anche insperato e inatteso. Qui non stiamo parlando di giocatori già affermati, che in realtà sono tornati a giocare come in passato avevano già dimostrato di saper fare. Nello specifico, è invece la cosiddetta classe operaia che è andata in Paradiso, agli ordini di Pioli. L’emblema di questo tipo di giocatori non può che essere Davide Calabria, proprio perché, nei suoi confronti, si erano quasi perse le speranze. Il terzino appartiene a quel floridissimo vivaio rossonero che sforna giocatori in continuità, pronti per entrare nel calcio dei grandi. C’è chi ci entra dalla porta principale, come ad esempio Donnarumma, e chi invece lo fa da quella secondaria, come Locatelli che ha dovuto trovare nel Sassuolo la sua valorizzazione. E poi c’è chi non ci entra affatto. Calabria, soltanto un anno, sembrava appartenere a quest’ultima categoria di giocatori. La classica promessa mancata, colui che non riesce a reggere l’impatto con il calcio professionistico, dopo che pure nelle giovanili era sempre stato tra i migliori.

Oggi, Calabria, è uno dei punti di forza del Milan, senza se e senza ma. Al punto che è l’unico ad aver giocato tutte e 14 le gare di campionato. E che dire di Alexis Saelemaekers, arrivato come un carneade qualsiasi nello scorso mercato di riparazione, e ormai diventato titolare a tutti gli effetti. Cambiando anche ruolo, rispetto a quello che si riteneva inizialmente: da terzino eccolo trasformato in ala, capace anche di segnare (già due i gol quest’anno in campionato, più uno nelle qualificazioni di Europa League). A Benevento, Saelemaekers non ci sarà, bloccato da uno dei tanti infortuni muscolari che stanno limitando in maniera importante l’organico rossonero. Ma ormai, le gerarchie sono state scalate: superato Castillejo, quando tornerà Ibrahimovic potrebbe doversela vedere con Rebic o con Leao

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