Milan, Pioli: "Ibrahimovic non è razzista. Chiudiamo la vicenda"

L'allenatore dei rossoneri torna sull'espulsione di Zlatan per la rissa con Lukaku nel derby di Coppa Italia: "Non è stato un bello spettacolo"
Milan, Pioli: "Ibrahimovic non è razzista. Chiudiamo la vicenda"© LaPresse

MILANO - Stefano Pioli, allenatore del Milan, prova a voltare pagina dopo le ultime due sconfitte con Atalanta e Inter, parlando in conferenza stampa alla vigilia della partita contro il Bologna: "Non serve guardarsi indietro, ma solo avanti e lavorare in un certo modo per pensare alla prossima partita. Il Bologna è una squadra difficile, che ci farà sudare perchè gioca un calcio intenso e aggressivo. Servirà una prestazione di alto livello. Noi stiamo facendo un ottimo percorso, abbiamo 18 punti in più rispetto al campionato scorso quando abbiamo finito a 16-17 punti da Juve e Inter. La differenza c'è e stiamo cercando di limarla. La lotta per andare in Champions sarà molto agguerrita e dobbiamo pensare partita per partita".

Il caso Ibrahimovic-Lukaku

Pioli ha poi parlato di quanto accaduto tra Ibrahimovic e Lukaku nel derby di Coppa Italia: "Zlatan è dispiaciuto per il rosso, ma è molto carico e determinato per tirare fuori il massimo dalla gara di domani. Non è stato un bello spettacolo, ma sono stato giocatore anche io. Certe cose non le giustifico e condivido, ma dobbiamo mettere un punto. La sua storia dice che Ibra non è razzista, il Milan è da sempre in prima linea contro ogni discriminazione. Ibra ha bisogno di queste situazioni per trovare ancora più energie, forza e determinazione. Lui è tranquillo e motivato, come lo siamo tutti".

Obiettivi e crescita

L'allenatore dei rossoneri ha proseguito parlando del suo modo di lavorare: "Il mio ruolo è sempre diviso tra lavoro mentale e sul campo, abbiamo continuato a lavorare sapendo che potevamo fare prestazioni migliori. Ma dobbiamo andare avanti, non ho cambiato idea sulla qualità della mia squadra. La squadra c'è, i valori ci sono ma ci sono altrettanti avversari forti. Per cui dobbiamo continuare a crescere per centrare il nostro obiettivo di riportare il Milan in Champions League. Noi siamo artefici delle nostre prestazioni e dei nostri risultati, lo siamo stati quando nessuno credeva in noi e dobbiamo continuare a farlo. Sappiamo come possono cambiare le opinioni in modo veloce nel nostro ambiente".

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