Sanremo, Ibrahimovic e la corsa "in moto" per cantare con Mihajlovic

Curioso fuoriprogramma per l'attaccante del Milan, che bloccato nel traffico ha deciso di chiedere un passaggio a uno sconosciuto per 60 chilometri
Sanremo, Ibrahimovic e la corsa "in moto" per cantare con Mihajlovic

SANREMO - Si è fatto sessanta chilometri in moto con uno sconosciuto, Zlatan Ibrahimovic, pur di raggiungere Sanremo. Lo ha raccontato direttamente l'attaccante svedese del Milan, per spiegare il grosso ritardo con il quale si è presentato nella terza puntata del Festival: "Tutta colpa di un incidente in autostrada che mi ha bloccato per tre ore in macchina".

Ibrahimovic ha continuato il racconto ad Amadeus sul palco dell'Ariston: "A quel punto ho chiesto all'autista di farmi scendere, ho fermato un motociclista e gli ho chiesto di accompagnarmi a Sanremo. Per fortuna era milanista! Ho fatto 60 km in moto per salvare il mio Festival e alla fine ho scoperto che per il motociclista era la prima volta in autostrada".

Siparietto Ibrahimovic-Mihajlovic

A seguire è arrivato il momento del siparietto con Mihajlovic, con il quale Ibrahimovic ha cantato (insieme a Fiorello e Amadeus) la canzone "Io vagabondo" dei Nomadi. Poco prima i due hanno raccontato come sia nata la loro amicizia: "Da una testata", ha sottolineato Sinisa riferendosi al faccia a faccia sul campo durante Juventus-Inter di anni fa. Poi ha punzecchiato il giocatore del Milan: "Quella partita tra l'altro l'abbiamo vinta noi". Mihajlovic ha poi spiegato come vada affrontato Ibra: "Lui non puoi minacciarlo, ma devi provocarlo. Non devi farlo rendere. Era così arrabbiato che mi dette una testata e venne espulso. Quando è venuto all'Inter, volevo ridargliela. Il nostro affetto lo dimostriamo così". Quando Amadeus ha chiesto allo svedese cosa inviadiasse dell'attuale tecnico del Bologna, questa la risposta di Zlatan: "Lo sanno tutti, quando lui calciava le punizioni era come se tirasse i rigori. Ma non come quando li tiro io...". A questo punto Mihajlovic ha anche aggiunto: "E poi io ho vinto la Champions, lui no. Glielo dico sempre: c'è chi gioca e chi vince. Io ho vinto". "C'è tempo, la replica divertita dello svedese". Poi sulla possibilità un giorno di giocare insieme: "Lui sarebbe anche venuto a Bologna, ma senza pubblico non avrebbe avuto senso", il commento di Sinisa.

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