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Di Alberto Pastorella
MILANO - La posizione finale in classifica, l’evoluzione della pandemia, i due contratti in scadenza (Donnarumma e Calhanoglu) e la scelta di Ibrahimovic, in accordo con la società. Sono ancora tante, e di rilevante importanza, le variabili attorno al Milan del prossimo anno per essere costretti a una certa dose di approssimazione nel momento in cui si cercano di inidviduare le prossime mosse del Milan sul mercato. La strategia, su alcuni punti, è ferma: in primis, insistere con la politica dei giovani e poi cercare di mantenere l’ossatura che bene ha fatto negli ultimi mesi. In questa chiave, ad esempio, il riscatto di Fikayo Tomori, che costerà 28 milioni di euro, rappresenta certamente un grosso esborso. A questo punto, diventa fondamentale capire da dove potranno arrivare le risorse per procedere ad alcuni ulteriori investimenti. E la risposta sta esattamente racchiusa in due nomi e due cognomi: Mattia Caldara e Andrea Conti.
La situazione
La premessa, che vale per entrambi i giocatori, è che non rientrano nel programma tecnico di Stefano Pioli. Caldara è tornato all’Atalanta nel gennaio 2020 e il suo avvio è stato più che buono. Quest’anno, invece, di nuovo un disastro: appena 5 gare in serie A. Che l’Atalanta, dunque, con queste premesse, possa arrivare a sborsare 18 milioni di euro per il riscatto a titolo definitivo, appare piuttosto complicato. Ma al Milan quei soldi farebbero comodo, e non poco. Più lineare, invece, il riscatto di Andrea Conti, che è al Parma solo da un paio di mesi: nel suo caso,l’accordo prevede l’obbligo di riscatto in caso di salvezza da parte degli emiliani. In questo caso, il Milan incasserebbe 8 milioni di euro, che aggiunti ai 18 per Caldara, rappresenterebbero davvero una buona base per nuovi investimenti.