Mandzukic, Juve-Milan l'avrebbe voluta giocare da bianconero...

Torna allo Stadium da rossonero, ma nel mercato di gennaio è stato vicino ai bianconeri
Mandzukic (162 presenze)© Marco Canoniero/sync

C’è stato un tempo in cui Mario Mandzukic ha visto il ritorno alla Juventus come una soluzione concreta, nel solco dei desideri di una tifoseria che più dei 44 gol segnati in 162 partite dal croato ne ha apprezzato e apprezzerà in eterno la dedizione, il sacrificio, la grinta, la combattività. Gennaio 2021: prima di firmare per il Milan, l’attaccante aveva particolarmente spinto perché alla Continassa riprendessero in considerazione l’idea di un Mandzukic bis, di un nuovo tesseramento che probabilmente avrebbe spiazzato l’intera dirigenza rossonera. Non passava giorno senza che intermediari al lavoro per conto della punta cercassero di contattare i vertici della Juve per sondarne la disponibilità di fronte a una prospettiva strettamente legata a una ferma volontà personale: il croato s’era offerto più volte. Ma a Torino non hanno mai mostrato alcun tipo di interesse. Era, è un capitolo chiuso e tale resterà.

Oggi Mandzukic farà tappa per la prima volta allo Stadium dopo la separazione del 2019, con tanto di mesi vissuti da separato nella casa allora governata da Maurizio Sarri. Prima, nel quadriennio segnato dai trionfi della Juve di Massimiliano Allegri, s’era preso la scena a suon di reti e sportellate, acrobazie vincenti (Cardiff, o cara...) e incroci a muso duro con il nemico di turno, sponde e inseguimenti, capocciate decisive e occhiatacce di sfida ai rivali. Mario ha scatenato l’entusiasmo del popolo bianconero che soleva riempire il teatro dei sogni juventini in ogni ordine di posto. Questa sera lo Stadium sarà vuoto - colpa del Covid che non va via - eppure l’ex Atletico Madrid uno sguardo alle seggiole vacanti lo darà e in panca s’accomoderà: come faceva con Sarri (al quale a suo tempo avrà mentalmente dedicato pensieri oltremodo gentili), come raramente accadeva con Allegri che ne apprezzava l’impegno costante e la duttilità (esemplare il 4-2-3-1 con il croato trequartista esterno a fare «il Pogba»: copyright del livornese), oltre a stuzzicarlo quando serviva, cioè quando lo vedeva un po’ fuori fase.

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