MILANO - Una storia lunga 250 partite. Una storia iniziata sei anni fa, il 25 ottobre 2015 quando Gianluigi Donnarumma, per tutti Gigio, a 16 anni e 8 mesi esordì da titolare del Milan senza più lasciare quella porta. Sei stagioni da protagonista, di pianti e gioie, di polemiche e miracoli. Sei annate che domani, 23 maggio, potrebbero terminare in quel di Bergamo. Perché come noto ormai a tutti, anche a chi non segue quotidianamente le cronache rossonere e di pallone, il contratto di Gigio il 30 giugno scadrà e finora non è mai stato trovato l’accordo fra il club e l’entourage del giocatore per proseguire insieme.
Snodo coppa
Il count-down è iniziato da tempo, mancano 40 giorni alla fine dell’intesa attuale fra Milan e Donnarumma, ma ovviamente non bisognerà attendere così tanto per scoprire cosa succederà dal primo luglio in avanti. Già al fischio finale dell’arbitro Mariani una possibile risposta potrà essere data perché se Mino Raiola, il potente agente del portiere, finora non ha mai detto sì alla ricca offerta da 8 milioni a stagione messa sul piatto dalla dirigenza rossonera, è perché vuole capire se, dopo le famose sei annate di cui sopra, Donnarumma potrà giocare la Champions col Milan oppure no. Raiola vuole Donnarumma in Champions, reputa la sua assenza da tale palcoscenico uno spreco e se il Milan domani non staccherà il biglietto, il suo domani potrebbe realmente essere lontano da Milano.
Spunta il Barça
Per questo motivo Raiola negli ultimi mesi ha iniziato a flirtare con diversi club. Prima si è rivolto al solito Psg, ma Leonardo, dopo aver provato più volte l’assalto al portierone, ha deciso di rinnovare il contratto di Navas , costantemente fra i migliori nei parigini nelle ultime annate. Raiola ha pure bussato alla porta della Juventus e i bianconeri non hanno chiuso, anche se, per loro vale lo stesso discorso del Milan. Anzi, i due club sono di fatto collegati, perché se il Napoli vincerà col Verona, in Champions andrà solo una fra Milan o Juventus. Ovviamente, per ingaggiare Gigio la Juve dovrà arrivare fra le prime quattro e trovare anche una sistemazione per Szczesny . Stessa condizione, la seconda, che vale per il Barcellona.
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