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MILANO - Da Maignan a Olivier Giroud, è un Milan che parlerà sempre più francese, visto che nel mirino dei rossoneri rimangono anche diversi giovani talenti come Adli e Antiste del Tolosa. Ma se il portiere è già ufficialmente un nuovo giocatore del Milan, gli altri sono ancora delle idee, degli obiettivi da concretizzare. In particolare, l’orologio corre veloce per il centravanti del Chelsea che il prossimo 30 settembre compirà 35 anni, gli stessi di Mandzukic, ma con un fisico che rispetto al croato lo ha sorretto maggiormente nell’ultima stagione, nella quale ha disputato, fra campionato e coppe varie, ben 31 partite (e quelle non giocate sono state per scelta tecnica, non per infortuni seri). Ma le gare di Giroud col Chelsea in questo ’20-21 potrebbero essere 32 e quest’ultima sarà quella decisiva per il futuro.
Snodi importanti
La finale di Champions rappresenta uno snodo per la carriera di Giroud che già nel gennaio del 2020 fu vicino al trasferimento in Italia, a marzo il suo entourage stava trattando ancora con i club italiani, ma il Chelsea sfruttò l’opzione unilaterale in suo favore per prolungare l’accordo fino al 30 giugno 2021. Adesso non ci sono più clausole e quella di sabato sarà l’ultima partita di Giroud col Chelsea. Sempre che il giocatore non decida la sfida col City con un gol: a quel punto Abramovich lo ricoprirebbe d’oro, confermandolo probabilmente a vita nei Blues. Se invece sarà addio (su di lui anche tre club di Premier e due di Ligue1), allora occhio alla Serie A, sempre a Milano, ma questa volta sponda rossonera. Sul tavolo un contratto biennale da circa 4 milioni. Giroud al Chelsea prende 4.2 più bonus, ma andando verso i 35 anni, accetterebbe qualcosa in meno. Il Milan è convinto di avere il sì di Giroud e spera che la finale di Champions non rimescoli le carte.