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MILANO - La squadra ha fatto il suo dovere sul campo; Stefano Pioli l’ha guidata all’obiettivo senza perdere la bussola anche nei momenti di maggiore difficoltà; Paolo Maldini e Ricky Massara hanno azzeccato le scelte di mercato, mostrandosi fermi anche nella gestione Donnarumma; Ivan Gazidis ha saputo cambiare idea, accettare i consigli dei suoi dirigenti e con le mosse giuste ha tenuto in rotta il club.
70 milioni per il mercato
Il merito va anche a chi sta alle spalle di tutti: il fondo Elliott ha già dato l'ok a 70 milioni di investimenti sul mercato. Fra qualche stagione, Elliott rivenderà il Milan, ma finora la società statunitense si è dimostrata un’eccellente proprietà. C’era bisogno di tranquillità dopo il periodo turbolento cinese e le ultime annate dell’era Berlusconi. Nel corso delle varie stagioni Elliott - che ha investito più di 650 milioni nel club - ha dato l’ok per movimenti importanti, basti pensare al gennaio 2019 quando arrivarono Piatek e Paquetà per 70 milioni complessivi, ma anche l’estate successiva, quando i milioni investiti sul mercato in entrata superarono gli 80. L’estate scorsa, il mercato è stato più oculato, anche perché era in piena pandemia. Conquista la Champions, che porterà nelle casse del club una cinquantina di milioni, Elliott ha dato l’ok a Maldini per rinforzare con decisione la squadra e nel giro di due settimane il Milan potrebbe mettere sul piatto circa 70 milioni per i primi innesti. Già il giorno dopo la fine del campionato il Milan completava l'operazione per l'erede di Donnarumma, acquistando per 15 milioni il portiere francese Maignan A questi andranno aggiunti i 28 per riscattare il difensore centrale Tomori, mentre sono in corso dei ragionamenti col Brescia per ottenere uno sconto sui 25 milioni che il Milan dovrà girare per il riscatto di Tonali.
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