Ibrahimovic: "Mi sveglio tra i dolori, ma non voglio avere rimpianti"

L'attaccante svedese alla vigilia della sfida di Madrid: "All'andata siamo rimasti in partita fino a quando eravamo in undici"
Ibrahimovic: "Mi sveglio tra i dolori, ma non voglio avere rimpianti"© /Ag. Aldo Liverani Sas

"Diego Simeone è un grande allenatore. Un vincente, come me". Zlatan Ibrahimovic elogia il tecnico dell'Atletico Madrid, prossimo avversario dei rossoneri in Champions League. "Ha fatto grandi cose con l'Atletico Madrid. Ha una grande mentalità e un atteggiamento vincente. È come me. E questo mi stimola. Io e lui ci siamo visti una volta a Formentera. Ci siamo salutati, abbiamo parlato un po', ma non c'è mai stata la possibilità di andare a giocare là". Ibrahimovic ricorda la sfida di andata, vinta dagli spagnoli nel finale. "Abbiamo giocato bene contro l'Atletico fino al momento in cui siamo rimasti con un giocatore in meno ed è difficile giocare in inferiorità, soprattutto in Champions dove ti trovi a giocare contro le squadre più forti in Europa".

Ibrahimovic sull'Atletico Madrid: "Vogliamo vincere"

Il Milan, protagonista in campionato, non è riuscito a ripetersi in Champions League, ma non ha nessuna voglia di alzare bandiera bianca. Ibrahimovic suona la carica: "Abbiamo fiducia e siamo concentrati. Sappiamo cosa possiamo fare e quanto siamo bravi. Ma ogni partita è a se. Noi ci proviamo",  ha dichiarato l'attaccante svedese in un'intervista a Prime Video. Sul suo ruolo all'interno dello spogliatoio. "Parlo tanto, sento di avere responsabilità. Non è programmato quello che dico. Non è che arriva qualcuno a dirti che sei un leader. Lo sei automaticamente. Quando ti senti di parlare ai compagni per dare loro aiuto e coraggio. Quello che dico io ai compagni in spogliatoio, non è programmato. Prepararsi è impossibile".

Le parole di Ibrahimovic al The Guardian

"Non è facile. Ogni giorno mi sveglio, ho dolori dappertutto. Questa mattina ho avuto dolore ovunque ma finché ho degli obiettivi, finché ho l'adrenalina, vado avanti. So che sto arrivando a qualcosa di buono. Continuerò a farlo finché posso. Non voglio avere quel rimpianto se mi fermo e poi, tra un paio d'anni, mi siedo e dico: "Avrei potuto continuare perché mi sentivo bene". È meglio essere completamente finiti e dire: "Non ce la faccio più". Ma posso ancora farlo e lo sto facendo". Lo ha dichiarato Ibrahimovic in un'intervista al "Guardian". Poi, sulla dinastia Maldini: "Daniel in campo è ancora un bravo ragazzo. Paolo, se voleva ucciderti calcisticamente, ti uccideva. Sono contento che non siano uguali perché non è facile per il figlio essere paragonato al padre, soprattutto quando il padre ha la carriera che ha avuto. Stiamo aiutando il figlio in ogni modo. È un grande talento, ma gli dico: "Fai il tuo gioco, combatti, poi aprirai la strada da solo". Sono felice. Ho giocato contro il padre e oggi gioco con il figlio. Forse Daniel avrà un figlio…”.

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