Conti scudetto, il capolavoro di Gazidis

Conti scudetto, il capolavoro di Gazidis© LAPRESSE

Ivan Gazidis è diventato l’amministratore delegato e il direttore generale del Milan il 5 dicembre 2018. Tre anni e quattro mesi dopo, il Grande Risanatore ha diversi buoni motivi per essere soddisfatto: la prima semestrale di bilancio 2021-2022 ha certificato il capolavoro del manager sudafricano al quale Elliott ha affidato il compito di riportare in equilibrio i conti della capolista. Mai gli americani avrebbero potuto fare una scelta migliore: essi hanno collocato l’uomo giusto al posto giusto. Come non ricordare ciò che il consigliere Giorgio Furlani, portfolio manager di Elliott, ha affermato all’inizio di marzo a Londra, al Business of Football Summit organizzato dal Financial Times? «Ciò che abbiamo trovato, di cui siamo entrati in possesso, era una situazione disastrosa. Il club andava verso la bancarotta da un punto di vista della cassa, scarsi ricavi, troppi costi. Quindi la situazione finanziaria era messa così male che l’anno successivo al nostro subentro siamo sttai banditi dall’Uefa per giocare nelle competizioni europee: unico club Europeo di successo ad aver ricevuto questo divieto. Non c’era una dirigenza e i risultati sul campo erano scadenti».

Per comprendere la portata del nuovo corso rossonero, i numeri schiacciano le parole. In un anno, le perdite sono state dimezzate (da 194,6 milioni a 96,4 milioni di euro) e le previsioni ipotizzano di scendere a -50 nel 2023. I ricavi sono aumentati del 36% (261,1 milioni rispetto ai 192,8 milioni dell’esercizio precedente): molto significativo l’incremento dei diritti tv (138,3 milioni, +118% rispetto ai 63,3 milioni del 2019/20), grazie alle gare del campionato 2019/2020 giocate in luglio e agosto 2020 e alle partite di Europa League 2020/2021 (nel dettaglio: 121,8 milioni diritti tv del campionato; 16,4 milioni diritti tv Uefa). I ricavi da sponsorizzazioni sono arrivati a 53,9 milioni rispetto ai 36,6 milioni del 2019/20, così suddivisi: 14,2 milioni da Emirates (14 milioni nel 19/20); 13,1 milioni da Puma (10,9 milioni nel 19/20); 26 milioni dagli altri sponsor fra i quali Socios, A2A Energia, Banco B.P.M., Dazn, Electronic Arts, Giuliani, La Molisana, Royal Forex, Fratelli Beretta, Skrill, Snaitech, Star Casinò, Tianyu Technology e Trenitalia (11,1 milioni nel 2019/20). Rilevante anche la riduzione dei costi della produzione: 347,4 milioni, cioè 31,5 milioni in meno rispetto ai 378,9 milioni del precedente esercizio. Qualora il Milan diventasse campione d’Italia, si assicurerebbe un introito complessivo di quasi 100 milioni fra incremento dei diritti tv, Supercoppa, partecipazione alla Champions e maggiori entrate dalle sponsorizzazioni. I rossoneri hanno creato un circolo virtuoso. Più che mai sono padroni del loro destino. In campo e fuori. 

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