Milan, Origi è preso. Con Ibra sarà addio

Lo svedese sembra al capolinea della sua carriera. Per giugno pronto il belga del Liverpool
Milan, Origi è preso. Con Ibra sarà addio© canoniero

MILANO- Dieci giorni di stop, per il momento. Quindi niente Genoa, niente derby di Coppa Italia, niente trasferta all’Olimpico per affrontare la Lazio. E poi si vedrà, ma è finito il tempo dell’ottimismo, per Zlatan Ibrahimovic . Il fatto che la problematica lo abbia nuovamente colpito al ginocchio sinistro, quello operato, non fa immaginare nulla di positivo. All’epoca, non gli sono bastati tre mesi, dopo l’intervento, per tornare in campo. Al momento non c’è nessun indizio che indichi lo svedese nuovamente sotto i ferri, ma se il problema si è riproposto, qualche domanda bisognerebbe cominciare a porsela. Al momento, la data da segnare sul calendario, per rivederlo in campo, è quella del primo maggio per la sfida contro la Fiorentina a San Siro. Ma nell'ambiente Milan traspare anche l’idea che lo svedese possa aver chiuso per sempre la sua carriera.

Stimoli e numeri

Già l’uscita di scena della Svezia dai prossimi mondiali del Qatar aveva alzato un velo di incertezza sul futuro di Ibrahimovic, che perde uno stimolo per continuare. Le condizioni fisiche sempre più incerte, potrebbero fare il resto e convincerlo a smettere alla fine di questa stagione. In questa stagione Ibrahimovic ha collezionato appena 19 presenze in campionato, su 32 partite, più 4 in Champions League. Se però facciamo riferimento alle gare nelle quali Zlatan ha giocato almeno una mezz'ora scendiamo drasticamente a solo 13 partite, pur segnando 8 gol, uno ogni 117 minuti.

 Origi c'è

In attesa che Ibrahimovic decida cosa fare, il Milan non è rimasto però fermo. Divock Origi al 99% sarà un giocatore del Milan, la prossima stagione. In scadenza di contratto con il Liverpool, Origi si è promesso ai rossoneri in cambio di un contratto da 3 anni, con opzione sul quarto, da 3,5 milioni di euro all’anno più bonus. Non una scommessa, a tutti gli effetti, ma sicuramente una sfida importante: trasformare un attaccante rapidissimo in un goleador. Con Leao, al momento, nessuno ci è riuscito. Vedremo con Origi. 
 
 

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