Bennacer è pronto a prendersi il Milan

L'addio di Kessie, le certezze di Pioli: per l'algerino è l'anno della svolta. La serata di Bergamo lo ha consacrato leader
Bennacer è pronto a prendersi il Milan© /Ag. Aldo Liverani Sas

Pochi, ma buoni: sono i gol regalati da Ismail Bennacer in tre anni e spiccioli di Milan. Quello di domenica sera per l’1-1 all’Atalanta è stato soltanto il quarto, che ha permesso ai rossoneri di tornare imbattuti da Bergamo e che ha interrotto una serie personale positiva per l’algerino. Solo vittorie in occasione delle tre reti precedenti, con il 5-1 al Bologna il 18 luglio 2020, il 4-2 in trasferta ancora ai rossoblù emiliani il 23 ottobre 2021 e, soprattutto, l’1-0 di Cagliari dell’ultimo 19 marzo, decisivo per tenere a bada il Napoli e allungare sull’Inter nel cammino che avrebbe condotto allo scudetto. I gol sono però soltanto il vertice dell’iceberg di sostanza garantito da Bennacer, uno dei quattro arrivati nell’estate 2019 - quella della squadra affidata a Marco Giampaolo - e tuttora rimasti: con lui anche Rade Krunic, Theo Hernandez e Rafael Leao. L’algerino arrivava dall’Empoli, insieme con Krunic. Si presentò alle visite con un abbigliamento che definire eccentrico è dir poco, è rimasto l’unico colpo di testa finora tramandabile nella sua esperienza rossonera.

Perché Bennacer significa solidità, soprattutto oggi che si trova nel pieno della maturità professionale (compirà 25 anni il 1° dicembre). Era stato presentato come il vice di Lucas Biglia, all’inizio si pensava a lui anche come mezz’ala, a Bergamo ha fatto capire come in questa stagione possa realizzare il disegno di Stefano Pioli che, ai primi di luglio, aveva sottolineato: «L’uomo su cui punto quest’anno è Bennacer. Su di lui conto tanto, perché so che può dare veramente tanto». Parole, quelle del tecnico rossonero, pronunciate avendo ben presente la scorsa stagione, quella in cui Bennacer non era stato all’altezza delle aspettative. Il centrocampista era stato vittima di guai fisici che non lo facevano rendere al cento per cento. In più si erano aggiunti l’assenza per la Coppa d’Africa e un recupero a buoni livelli da parte di Franck Kessie. Così, in un reparto a due, Bennacer era scivolato indietro quale prima alternativa al duo formato dal camerunese e da Sandro Tonali.

Il mercato estivo, con la partenza di Kessie verso Barcellona dopo essere andato in scadenza, ha fatto ritrovare la titolarità a Bennacer. Non è però una questione meramente numerica, bensì di sostanza. Perché Pioli crede nel doppio play in coppia con Tonali, già ipotizzato la passata stagione, per un reparto di tecnica e di sostanza. L’algerino lo ha evidenziato in una serata complicata come quella contro l’Atalanta, in cui occorreva individuare alternative negli spazi chiusi dai nerazzurri. Lo ha fatto con la sostanza, nella gestione del gioco e nella capacità di avventarsi sui secondi palloni senza più eccedere nella foga che gli aveva fatto collezionare 14 cartellini gialli (in 31 partite) nella prima annata rossonera. Lo ha fatto con la personalità, quando ha provato (riuscendovi) a cercare in prima persona la via del gol, con la conclusione da dentro area arrivata subito poco dopo un precedente tentativo dal limite.

Un centrocampista che piace a Pioli, per caratteristiche e comportamento. Un elemento che piace allo spogliatoio perché, pur parlando poco, sa essere diretto e chiaro. Un giocatore su cui deve puntare il Milan, con la coppia Maldini-Massara pronta a ridiscutere un contratto con scadenza 2024, con l’obiettivo di allungare fino al 2026 (o 2027) con raddoppio dell’ingaggio da 1.7 milioni a 3.5. L’ostacolo è rappresentato finora dal mancato sfruttamento del Decreto crescita: inapplicabile per Bennacer, tesserato da un club italiano. Ma questo non può essere un alibi.

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