Milan, Cardinale proprietario ufficiale: sabato il primo derby

Il closing tra Elliott è RedBird è ormai realtà: i New York Yankees entrano in società al 10%
Milan, Cardinale proprietario ufficiale: sabato il primo derby

MILANO - Gerry Cardinale aveva fretta di prendersi il Milan. E così, nonostante nelle scorse settimane si fosse parlato di un generico “settembre” come data per il passaggio di consegne del club rossonero dal fondo Elliott a RedBird Capital Partners, ieri, 31 agosto, è arrivata l’ufficialità del closing per il cambio di proprietà del club rossonero, il terzo dal 2017 a oggi. La notizia era nell’aria da martedì, ma ieri intorno alle 14.45 è arrivato il comunicato che ha sancito il passaggio del Milan a Redbird, l’azienda fondata e gestita da Gerry Cardinale che sabato sarà a San Siro per assistere al suo primo derby di Milano da proprietario della società. Fra l’altro già il 15 aprile del 2017 un derby fu la prima gara che si disputò dopo il closing fra Fininvest e Yonghong Li andato in scena il 13 aprile: in quell’occasione la gara terminò 2-2 con rimonta della squadra rossonera di Montella culminata al 97’, punto che permise al Diavolo di arrivare sesto, in Europa League, davanti proprio di una lunghezza sull’Inter allenata, quel giorno, da... Stefano Pioli.

Nuova pagina

Il Milan dunque volta pagina e dopo l’oculata gestione di Elliott, passa a un fondo da sempre abituato a lavorare in ambito sportivo. Dunque un upgrade per il club rossonero che, dopo quattro annate in cui Elliott ha sanato i conti e stabilizzato la società, ora potrà entrare in una nuova epoca, di sviluppo economico puntando su un’importante crescita dei ricavi. RedBird acquisisce il 99,97% delle quote del club per 1.2 miliardi di euro. La metà circa (550-600 milioni, ma potrebbe essere anche meno) verrà finanziata dallo stesso Elliott con un prestito con tasso di interesse fra il 6 e 7%, il cosiddetto “vendor loan”, pratica diffuso in questo di tipo di grandi affari. Il resto della cifra, Cardinale l’ha raccolta chiamando a sé una decina di investitori, molti dei quali svelati nella giornata di martedì (fra questi il fondo Main Street Advisors, in cui è presente anche la stella della NBA, e l’imprenditore italiano Riccardo Silva). L’unico però ufficializzato ieri nel comunicato è la Yankee Global Enterprises (Yge) - proprietaria dei New York Yankees di baseball -, che entrerà nel club con una quota di minoranza del 10%. «Faremo in modo di sfruttare la nostra rete globale di sport e media, la nostra esperienza nella raccolta e analisi dei dati, il nostro track record nello sviluppo di stadi sportivi e ospitalità per raggiungere un obiettivo: mantenere il Milan al vertice del calcio europeo e mondiale», ha spiegato Cardinale che non si getterà in battaglie economiche contro gli sceicchi - ma verrà fatto di tutto, per esempio, per rinnovare il contratto a Leao -, ma punterà su suo modello simile a quello del Liverpool, ovvero arrivare a costruire una società che punti al successo duraturo producendo alti ricavi. Per farlo, si punterà alla costruzione del nuovo stadio (nel comunicato si legge «contare su infrastrutture e strutture all’altezza di un'organizzazione sportiva tra le più importanti al mondo»), ad accordi di sponsorizzazioni con aziende statunitensi e alla vendita di diritti tv specializzati negli Usa grazie anche alla partnership con la Yge: «Abbiamo una relazione pluridecennale con i New York Yankees e la famiglia Steinbrenner - ha aggiunto Cardinale -. Siamo felici che la nostra partnership con loro prosegua e cercheremo di esplorare insieme le opportunità per ampliare la nostra capacità di raggiungere il più ampio numero possibile di tifosi ed espandere le opportunità commerciali accessibili solo alle società che operano ai più alti livelli dello sport mondiale».

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