Zlatan Ibrahimovic alla fine è comunque indispensabile

Zlatan Ibrahimovic alla fine è comunque indispensabile© LAPRESSE

E alla fine c’è sempre bisogno di lui. A 41 anni, sempre più incerottato, ma anche sempre più bisognoso di esporre al mondo i suoi muscoli e la sua forza, Zlatan Ibrahimovic viene ancora adesso atteso come un autentico Messia. Non si sa quando tornerà, non si sa in che condizioni tornerà, ma ogni volta che posta sui social un allenamento, un muscolo, una goccia di sudore o una scena che lo ritragga al lavoro, un fremito di passione ed entusiasmo colpisce tutti i tifosi rossoneri. E anche Stefano Pioli, c’è da esserne sicuri: perché pure il tecnico appartiene al nutrito gruppo di coloro che attendono il suo ritorno a braccia aperte, convinti che possa ancora dare qualcosa anche in termini agonistici, oltre che psicologici.

Si è visto lo scorso anno quanto Ibrahimovic sia leader di questo gruppo che a sorpresa, contro i pronostici, ha conquistato lo scudetto. Ma il suo contributo è stato anche concreto, soprattutto a inizio stagione. Otto gol e tre assist, in totale, ma sette reti e due passaggi vincenti risalgono al 2021. Nella parte finale del campionato, c’è solo, o quasi, l’assist di Roma per Tonali che ha consentito di battere la Lazio all’ultimo minuto. Importante, certo. Fondamentale, anche. Ma non sufficiente per ritenerlo ancora il salvatore della patria. Eppure è così: e oggi che lo si vede sudare duramente, la speranza diventa nuovamente viva. Come un talismano, che basta anche solo toccarlo perché nasca la speranza che produca benefici, così Ibrahimovic, metà attaccante e metà icona, può essere l’asso nella manica da giocare nel 2023, quando il campionato entrerà nel vivo.

 

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