Milan, esame Juve per De Ketelaere: la possibile mossa di Pioli per aiutarlo

Le prove offerte fin qui dal belga non hanno convinto. Il tecnico rossonero potrebbe studiare una nuova mossa per valorizzare al meglio l'intero potenziale offensivo

Nel calcio - ma non solo - è un errore grossolano aver fretta. È facile appiccicare etichette di nuovo fenomeno o di bluff sopravvalutato a giocatori che si presentano da noi per la prima volta. Peggio di tutto è il paragone con campioni che hanno scritto la storia di un club. Come sta succedendo per Charles De Ketelaere al Milan, salutato subito come nuovo Kakà. Lo sbaglio già commesso con Paquetà, e sappiamo come sia finita. Oppure, dedicato ai più anziani, con quelli che venivano battezzati come i nuovi Gianni Rivera, quando il numero 10 aveva ancora un senso. Fatta questa premessa, è comunque d'obbligo raccontare come il belga abbia finora tutt'altro che convinto nel primo squarcio di avventura in Italia. In casa del Chelsea era l'undicesima partita con il Milan: attesa come quella del cambio di passo, si è rivelata quella del disastro. Una prova incolore, salutata da una salve di votacci il giorno dopo. Un'oretta abbondante di poco costrutto, mancata personalità e con sulla coscienza la conclusione sballata che avrebbe potuto dare il pareggio, e che invece ha aiutato il riflesso di Kepa. Undici partite, tra campionato ed Europa, e zero gol. Bilancio da dimenticare per chi era stato protagonista di una trattativa estenuante, intessuta dal duo Maldini-Massara con il Bruges.

Lo scenario attuale

Tutto si era sbloccato a inizio agosto per la ragguardevole somma di 35 milioni, l'investimento di alto livello su cui il club aveva sacrificato il resto della campagna acquisti. Se la ride proprio il Bruges, che ha rimpinguato le casse e sorprende in Champions, dove è capolista a punteggio pieno, dopo tre giornate, in un girone che comprende Atletico Madrid, Leverkusen e Porto. Zero i gol presi, sette quelli fatti. Gli ultimi due alla squadra del Cholo, oggi mestamente ultima. Il Milan non lo è ancora, ma rischia. Perché il Salisburgo viaggia in testa al gruppo con 5 punti, uno in più dei rossoneri e di un Chelsea rigenerato dall'avvento di Graham Potter, come dimostrato dal 3-0 di mercoledì. E chiude la Dinamo Zagabria a quota 3. Vale a dire, tutto è ancora possibile: approdare agli ottavi, retrocedere in Europa League oppure finire fuori da tutti i giochi. Una situazione, quest'ultima, che Stefano Pioli ha già dolorosamente conosciuto la passata stagione. Per questo occorre ritrovarsi, al di là delle assenze.

Verso la Juventus

In Europa gran parte dei giochi passerà dal match di ritorno con il Chelsea, martedì sera a San Siro, mentre in Italia capiterà domani pomeriggio, quando a Milano si presenterà la Juventus rigenerata dagli ultimi due successi contro Bologna e Maccabi Haifa. Un esame bianconero per il Milan, un esame bianconero per De Ketelaere. Finora il belga aveva goduto di ottimo credito da parte dei tifosi e degli addetti ai lavori. Le prove però finora offerte possono far passare in fretta ai livori, se non giungerà una svolta decisa a livello personale. Certo, l'ambientamento non è mai semplice per uno che proviene da un campionato di seconda fascia come il Belgio e che deve ancora compiere 22 anni. L'Italia e l'esperienza sul campo sono un'altra cosa. Però è stato anche impressionante vedere De Ketelaere svanire senza colpo ferire di fronte al feroce dinamismo del Chelsea. Per questo occorre capire che soluzione adottare contro la Juventus, visto che Brahim Diaz ha dato segni di vita quando è entrato, pur se il match era ormai in discesa per i Blues. Un'ipotesi potrebbe essere lo spagnolo trequartista centrale, con Rade Krunic confermato a destra. Ma questa sarebbe una bocciatura clamorosa per il belga. Allora potremmo vedere De Ketelaere nuovamente defilato a destra, a supportare Olivier Giroud insieme con Brahim Diaz al centro e Rafael Leao a sinistra, mentre Krunic tornerebbe utile in mezzo. Ma questo è nella testa di Pioli che, a sua volta, dovrà agire su quella di De Ketelaere, perché si ritrovi. Per se stesso e per il Milan.

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