Milan, turnover Pioli: il ruolo di anti-Toro è affidato a Origi

Cinque partite tra campionato e Champions: il tecnico rossonero non vuole perdere nemmeno un punto
Milan, turnover Pioli: il ruolo di anti-Toro è affidato a Origi© Getty Images

MILANO - Il momento è di quelli importanti, dove i risultati ottenuti fino alla gara con la Fiorentina avranno un peso specifico notevoli ai fini della ripresa del campionato post Mondiale. Stefano Pioli lo sa ed è anche per questo motivo che sta cercando di attuare una gestione delle risorse a sua disposizione, volta a mandare in campo la miglior formazione possibile sia a livello tecnico sia a livello fisico. Ecco perché contro il Torino potrebbe toccare di nuovo a Divock Origi giocare nel ruolo di punta centrale. Un’alternanza, quella con Olivier Giroud, che si rende sia utile per avere un attaccante sempre tonico e fresco in campo, ma anche perché il belga ha la necessità di mettere ancora minuti nelle gambe post guarigione dall’infortunio tendineo che lo ha tenuto fuori per circa un mese. Contro il Monza, l’ex Liverpool si è reso protagonista di una prestazione molto positiva, condita dal primo gol con la maglia del Milan e anche con l’assist del momentaneo 2-0 di Brahim Diaz. Origi, nel sistema di gioco rossonero, è una punta che non solo sa occupare l’area di rigore, ma sa anche muoversi sul lato periferico, aprendo spazi per i compagni che si buttano senza palla. E con il sistema difensivo del Torino, che parte da una difesa a tre, la dinamicità di Origi potrà essere un fattore importante per lo sviluppo del gioco offensivo del Milan.

Sempre meglio

La condizione fisica del 27 milanista cresce di giorno in giorno, di allenamento in allenamento. Anche a Zagabria, quando è subentrato al posto di Giroud, si è mosso bene e ha anche trovato il gol, annullato per posizione di fuorigioco. Ma la testa, adesso finalmente libera dai condizionamenti legati ai fastidi che aveva alla coscia sinistra, e le gambe vanno di pari passo e anche lui si sente più libero di potersi esprimere al massimo del suo potenziale. Il gol contro il Monza non è un timbro banale, ma è lo specchio di quelle che sono alcune delle sue doti con la palla tra i piedi. Pioli, finalmente, può gongolare un po’ per questa varietà di scelte che ha per il ruolo di prima punta e la concorrenza interna che c’è tra Origi e Giroud spinge i due a dare sempre il massimo in allenamento e, di conseguenza, in partita. Adesso per Divock si è aperta una fase di stagione decisiva: fare bene con il Milan nelle prossime uscite può voler anche dire rilanciare le proprie chance di convocazione per il Mondiale di novembre e dicembre, che è ormai alle porte. Ma prima dovrà dare un contributo forte e determinante al Milan, con le partite contro Torino, Salisburgo, Spezia, Cremonese e Fiorentina che saranno le ultime verifiche verso la pagella di novembre del Milan, che vuole rimanere agganciato al Napoli per la lotta scudetto, ma deve anche passare il turno in Champions League dove basterà un punto per passare alla fase a eliminazione diretta, quella che Origi contribuì a togliere al Milan lo scorso anno, segnando il gol del definitivo 2-1 con il quale il Liverpool vinse a San Siro nell’ultima giornata del girone.

Responsabilità

Una delle cose che sono emerse attorno a Origi è la sua voglia di prendersi, sempre, delle responsabilità in campo. Lo sta dimostrando in allenamento e vuole farlo anche in partita, mentre fuori dal rettangolo verde è sempre stato uno molto schietto nelle sue dichiarazioni, parlando da giocatore che sa cosa vuol dire lottare per vincere. È anche per questo motivo che Maldini e Massara hanno scelto di fare un investimento su di lui, arrivato a parametro zero dal Liverpool ma anche con uno degli ingaggi più alti della rosa, che si assesta sui 4 milioni. Anche questo fattore, per gli standard attuali del Milan a livello di salari, determina una responsabilità. Che Origi non ha timore di affrontare.

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