Pioli-Milan, nuova ossessione

Altro premio per l'allenatore rossonero: stavolta il "Gentleman" intitolato a Gigi Simoni: "Tra Champions, campionato, Coppa Italia e Supercoppa dobbiamo vincere qualcosa"

Uomini prima che allenatori. È una delle motivazioni che hanno permesso a Stefano Pioli di aggiudicarsi un altro premio. Quello forse più importante come lui stesso riconosce. Miglior allenatore dell’anno, premio Bulgarelli, premio Liedholm, premio Sport e civiltà e oggi Premio allenatore Gentleman Gigi Simoni. «La vittoria dello scudetto mi ha portato ad avere tanti riconoscimenti. Ma sono particolarmente orgoglioso e onorato di ricevere questo premio. Gigi Simoni è stato un riferimento nella mia carriera. Un uomo di grande spessore umano, di grande livello. Non può che farmi piacere che qualcuno pensi che io possa avere, anche in minima parte, questi valori». Ancor di più pensando che sette tuoi colleghi ti abbiano scelto. «Quando i tuoi colleghi riconoscono certe qualità, certe caratteristiche. È gratificante anche perché conoscono le difficoltà del nostro lavoro». Al tavolo il presidente della Lega Serie B, Mauro Balata, l’organizzatore del Premio Gentleman FairPlay, Gianfranco Fasan e Leonardo Simoni, il figlio dell’indimenticato Gigi: «Siamo contenti che mister Pioli possa portare avanti, con il suo modo di fare, il lavoro di papà, riuscendo ad essere vincente come lo era stato mio padre. Le vittorie nate dal gruppo e dall’umanità sono quelle che rimangono di più nel cuore delle persone e dei tifosi». Che ricordo ha di Gigi Simoni mister Stefano Pioli? «Da avversari ci siamo incontrati solamente in Salernitana-Napoli. Lui era più grande, più esperto e più maturo. Mi è sempre piaciuto il suo stile: coerente, rispettoso ed educato con idee calcistiche di alto livello». E questi valori l’allenatore Campione d’Italia li trasmette alla sua squadra. «Sono stati i miei genitori a inculcarmi questi valori. Ora alleno una squadra vincente, ma giovane e so che i giovani non hanno bisogni di sermoni, ma di esempio e io cerco di essere nel mio piccolo un esempio di passione e di affidabilità per farci essere ciò che siamo». Poi l’attualità, il calcio giocato, i Mondiali in Qatar. «Tifo i miei giocatori, quindi spero Francia. Li sento dopo le partite, se no sono cavoli per loro... Voglio lasciarli il più tranquilli possibile, tutti stanno rispettando questa regola».

Obiettivi

Nella testa di Pioli, come dichiarato a Sky Calcio Club, c’è il campionato, la voglia di vincere un altro scudetto, sicuramente un trofeo: «Noi dobbiamo vincere, dobbiamo avere la mentalità vincente. Abbiamo il campionato, la Champions League, la Coppa Italia e la Supercoppa. Bisogna vincere qualcosa, non siamo più una squadra che non ha vinto. Sappiamo cosa fare, per avere successo serve il 10% di talento ed il 90% di sacrificio, lavoro e mentalità». Il Napoli? «Il Napoli ha qualità in tutti i giocatori. È una squadra allenata molto bene da un grande allenatore. A inizio anno una squadra che ha perso Insigne, Fabian e Koulibaly non pensavo sarebbe stata subito così competitiva. Stanno giocando un calcio importante. Io sono convinto che il campionato sia ancora molto lungo. Ci sono alcune squadre che possono fare 8-10- 11 vittorie di fila. Juventus? Hanno fatto questi risultati senza Di Maria, Pogba, Chiesa. Il loro organico è tra i primi del campionato». Ospite di Fabio Caressa, l’allenatore del Milan ha parlato poi del rinnovo di Rafael Leao: «Sono sicuro di due cose: che Leao stia bene con noi, perché lo vedo e lo sento, e che Paolo e Rafa stanno parlando. Quindi aspettiamo buone notizie. Voglio bene a Rafa, credo che il suo percorso con noi non sia ancora finito». Se Leao resterà a Milano, non si toglierà la maglia rossonera, gran merito sarà ancora una volta di Paolo Maldini e Frederic Massara: «Maldini non è lì solo per gli allenamenti, è lì per rapportarsi con tutti, è una figura centrale. Parliamo di una persona di un livello di conoscenza, di dna, incredibile».

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