Milan, anno zero: Cardinale tra flop di mercato e risultati insoddisfacenti

Il nuovo proprietario rossonero, assente a Riad (al contrario di Singer), vive l’incubo di un’annata senza titoli
Milan, anno zero: Cardinale tra flop di mercato e risultati insoddisfacenti© AC Milan via Getty Images

MILANO - Soffia un vento polare a Milanello: martedì a Roma, la squadra allenata da Stefano Pioli scenderà in campo per affrontare la Lazio a -12 dal Napoli. E, dopo aver clamorosamente fallito i primi due obiettivi stagionali (ko in superiorità numerica e a San Siro con il Torino in Coppa Italia, scoppola memorabile a Riad nel derby di Supercoppa), l’incubo “zero titoli” si staglia sempre più nitidamente all’orizzonte. Pensare oggi in una rimonta sul Napoli - che, tra l’altro, attende i rossoneri al “Maradona” dopo averli già battuti a Milano - rasenta l’utopia e il discorso può tranquillamente essere trasposto alla Champions dove la squadra ha faticato a qualificarsi in un girone che appariva tutt’altro che terribile (nel menù, oltre al Chelsea, c’erano Salisburgo e Dinamo Zagabria). Non esattamente un bel biglietto da visita per il primo anno da proprietario di Gerry Cardinale. Il presidente, assente a Riad (dove invece c’era Gordon Singer) ha messo la firma su un mercato estivo con saldo negativo da 36 milioni (49 quelli investiti, 13 quelli incassati, soprattutto grazie ai dieci portati in dote da Hauge). Numeri non paragonabili ai soldi che circolano in Premier ma, restando entro i confini nazionali, nessuna tra le grandi ha speso tanto in rapporto alle cessioni. Vero è che il closing con Elliott è andato in scena a fine estate, ma le firme risalgono a fine campionato e quindi le linee da seguire sulla campagna acquisti e il budget sono concordate con il nuovo proprietario che infatti, come primo atto dopo il suo arrivo a Milano, ha sbloccato i rinnovi di Maldini e Massara.

De Ketelaere e l'abbaglio con Kakà

Come giocatore simbolo, il Milan di Cardinale ha scelto Charles De Ketelaere che i colpi di sole estivi avevano fatto paragonare a Ricky Kakà. I due hanno in comune soltanto la faccia pulita del bravo ragazzo mentre sono imparagonabili per il modo di stare in campo: conviene invece stendere un velo sul diverso impatto dopo lo sbarco in Italia, considerato che bastò la prima partita ufficiale giocata ad Ancona dal brasiliano per far vedere a tutti che il Milan aveva per le mani un fenomeno destinato - come è successo - a vincere tutto, Pallone d’Oro compreso. Degno scudiero di De Ketelaere è stato Divock Origi che, quanto meno, è arrivato da svincolato: peccato che il belga abbia confermato pure in Italia di essere tutt’altro che un bomber (il che ha costretto Olivier Giroud, 36 anni, a giocare sempre). Per aspettare (inutilmente) Renato Sanches, è poi sfumata l’opportunità di prendere Enzo Fernandez (che il Benfica ha poi strappato al River Plate per 12 milioni più 8 di bonus: ma, dopo la vittoria dell’Argentina in Qatar, ne vale già cento) e alla fine il Milan ha ripiegato su Aster Vranckx (2 milioni per il prestito e 12 per esercitare il diritto di riscatto con il Wolfsburg) che ha giocato titolare solo in Coppa Italia con il Torino. In più sono arrivati Malick Thiaw (5 milioni più 2 di bonus allo Schalke) e Sergiño Dest (in prestito, con diritto di riscatto dal Barcellona fissato in 20 milioni). A corredo sono stati onorati gli impegni presi con la Roma per Alessandro Florenzi (2.7 milioni) e con il Crotone per Messias (4 milioni).

Demolire San Siro: bomba ambientale

A completare il quadro, la questione stadio: altro nervo scoperto per il Milan di Cardinale. Il progetto dell’impianto di proprietà condiviso con l’Inter (un unicum in Europa) è impantanato tra possibili vincoli della nuova sovrintendente su San Siro e gli strali degli ambientalisti perché demolire l’iconico stadio intitolato a Giuseppe Meazza porterebbe emissioni di CO2 per 210mila tonnellate: non proprio una boccata di ossigeno per una città che già affoga nell’inquinamento. Chissà se Cardinale ne avrà parlato con Randy Levine, presidente dei New York Yankees, appena imbarcato nel consiglio d’amministrazione rossonero.

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