Milan, per Leao seconda panchina di fila: la scelta di Pioli fa rumore

Nel derby contro l'Inter è subentrato al 10’ della ripresa: stavolta ha messo maggiore voglia, però non ha impresso la svolta
Milan, per Leao seconda panchina di fila: la scelta di Pioli fa rumore© /Agenzia Aldo Liverani Sas

MILANO - Probabilmente non è ancora arrivato il momento di definirlo “caso”, ma l’iniziale panchina di Rafael Leao nel derby di ieri sera, è sicuramente un evento che si porterà dietro strascichi e polemiche. Perché Leao è stato l’mvp dello scudetto '21-22; perché Leao è senza dubbio il giocatore migliore della squadra rossonera, l’uomo che, illuminandosi, ha sempre aiutato i suoi compagni a raggiungere il successo. E non è un caso che le partite peggiori del Milan in questa stagione sia combaciate con le “assenze” del portoghese: quando Leao ha giocato male, non ha segnato e non ha servito assist, il Milan non ha praticamente mai vinto. Quella di ieri sera è stata la seconda panchina consecutiva di Leao, ma se quella della scorsa settimana contro il Sassuolo era sembrata una scelta figlia della brutta prestazione del giocatore a Roma contro la Lazio, tecnicamente e per atteggiamento (moscio, senza mordente), quella contro l'Inter è sembrata essere un messaggio inviato da Pioli al ragazzo. Anche perché proprio contro i neroverdi Leao non era entrato bene: è vero che il Milan domenica scorsa non era di fatto sceso in campo, ma il portoghese non si era calato con la giusta testa nella partita e sul 4-1 aveva tentato, sbagliandolo, un colpo di tacco a metà campo che aveva fatto infuriare tutti.

Leao e i motivi del calo

Leao ieri sera è entrato al 10’ della ripresa al posto di un evanescente Origi. Ha messo maggiore voglia rispetto alle precedenti due gare, ma, tolta una folata a campo aperto con assist perfetto e non sfruttato da Giroud, non è riuscito a dare il suo solito contributo. O per lo meno quello che tutti si attendono da lui, il giocatore che aveva ribaltato i nerazzurri nel derby d’andata di campionato, con una straordinaria doppietta e l’assist per il gol di Giroud. Pioli ieri sera gli ha chiesto un lavoro diverso, da seconda punta vicino a Giroud, ma in mezzo al campo e senza l’amata linea laterale alla sua sinistra, Leao si è un po’ perso. E a questo punto viene da chiedersi quale sia il motivo di questo momento del portoghese. Stanchezza per le poche vacanze fatte, visto che, seppur giocando poco, è stato al Mondiale col Portogallo? Un calo psicologico figlio dei suoi 23 anni, considerando che la continuità non è mai stato finora il suo punto di forza? Oppure il rinnovo del contratto e le voci su un possibile trasferimento in estate nella ricca Premier lo stanno inevitabilmente distraendo?

Il contratto, un capitolo da chiudere

La questione contrattuale in un modo o nell’altro va definita. Trascinarla ancora per le lunghe rischia di non essere un assist né per la società, né per Pioli o il giocatore. In settimana, il primo febbraio, sono arrivate parole importanti da parte di Ted Dimvula, avvocato francese che detiene la procura dell’attaccante fino a febbraio 2024. Se, come dichiarato pubblicamente da entrambe le parti, le trattative stanno proseguendo bene e c’è la reciproca volontà di continuare insieme, va fatto l’ultimo sforzo per chiudere la vicenda e riportare il sereno, almeno sotto questo aspetto, attorno a Leao. «Attualmente stiamo lavorando per trovare una soluzione soddisfacente per tutte le parti - ha spiegato Dimvula - La priorità del giocatore non è cambiata: vuole restare al Milan. Neghiamo fermamente qualsiasi desiderio da parte di Rafael e del suo entourage ad abbassare la sua clausola rescissoria (da 150 milioni, ndr) per facilitare una partenza del giocatore in estate». Il "lodo Sporting", la multa da 19 milioni da versare al club portoghese (a cui dovrà partecipare anche il Lille), rimane un ostacolo forte, ma la proposta rossonera - 7.7 milioni bonus compresi - è alta, altissima per i parametri del club.

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